Del 11 Novembre 2023 alle ore 21:05

ROMA – Il 20% dei pazienti italiani, colpiti da cancro, non ha mai parlato di
vaccinazioni con il proprio oncologo e non si sente abbastanza informato su questo tema. Il 56%
non conosce i rischi di una mancata immunizzazione. L’80% non è consapevole del fatto che una
corretta vaccinazione può contribuire a migliorare i risultati delle terapie anti-tumorali. E solo un
malato su dieci sa che la vaccinazione anti Herpes Zoster è fortemente raccomandata. E’ quanto
evidenzia una survey condotta su oltre 500
pazienti dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica
(AIOM). Rientra in una nuova campagna informativa:
La vaccinazione nel paziente oncologico
promossa dalla Società Scientifica con un contributo non condizionante da GSK. L’intera iniziativa
viene presentata oggi a Roma in occasione del XXV Congresso Nazionale AIOM. “Vogliamo
fornire informazioni certificate a supporto dei malati di cancro, e sensibilizzare la popolazione e i
clinici sull’importanza dei vaccini – afferma
Saverio Cinieri
, Presidente AIOM
-. Grazie alle nuove
terapie e alla diagnosi precoce, le prospettive di guarigione dai tumori sono migliori rispetto al
passato. Tuttavia, le cure possono avere controindicazioni, ed è fondamentale riuscire a tutelare la
salute e il benessere dei pazienti sia durante che dopo i trattamenti. In quest’ottica rientrano alcune
vaccinazioni che sono fortemente raccomandate per i malati e tutti coloro con cui stanno a stretto
contatto. Le immunizzazioni consigliate sono: l’antinfluenzale, l’anti-pneumococcica, l’anti-SARS-
CoV-2 e l’anti-Herpes Zoster”. “Il fuoco Sant’Antonio” – sottolinea
Nicola Silvestris
, Consigliere
Nazionale AIOM -. E’ un’infezione che solitamente si manifesta attraverso un’eruzione cutanea a
forma di placca ricoperta da piccole vescicole pruriginose dal contenuto liquido. E’ una diretta
conseguenza del Virus Varicella Zoster e si calcola che oltre il 99% degli adulti over 40 anni sia
entrato in contatto con l’agente patogeno. Di questi, una persona su tre è a rischio di sviluppare
almeno un episodio di Herpes Zoster nella vita. Ma il rischio risulta raddoppiato per le persone con
un sistema immunitario compromesso come i pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia, nei
quali la bassa risposta immunitaria aumenta la probabilità di contrarre il virus. Inoltre si verifica una
diffusione più ampia delle lesioni alla pelle, una maggiore durata dell’infezione e si possono
sviluppare infezioni batteriche concomitanti. Può anche esserci un coinvolgimento di altri organi
con complicanze addirittura fatali”. “Per questo è di fondamentale importanza l’immunizzazione –
aggiunge
Angioletta Lasagna
, Oncologa al
San Matteo di Pavia -. Ora è disponibile un vaccino
“ricombinante adiuvato” che può essere utilizzato anche da tutti i pazienti oncologici, inclusi gli
immunocompromessi. L’efficacia resta costante e risulta del 97% nei cinquantenni e del 91% negli
ultra-settantenni. E’ stata valutata in persone a cui sono state somministrate due dosi a distanza di
due mesi”.
Il progetto sui vaccini promosso da AIOM prevede un booklet informativo rivolto a caregiver e
pazienti, che sarà diffuso in tutta la Penisola nei centri di oncologia medica. È stato realizzato uno
spot divulgativo e avviata una campagna sui social istituzionali di AIOM. Si terrà inoltre un media
tutorial dedicato ai giornalisti. “Dall’indagine emerge chiaramente quanto sia necessario informare

e sensibilizzare sull’utilizzo dei vaccini in oncologia – prosegue
Cinieri
-.
AIOM è da sempre
molto attenta a questo tema che riteniamo sottovalutato e che invece necessita di maggiore
attenzione da parte di tutti. Un anno fa, come Società Scientifica, abbiamo redatto le
raccomandazioni sull’uso della vaccinazione per Herpes Zoster. Nel lontano 2016 è stato stilato un
documento sull’immunizzazione anti-influenzale nei pazienti con tumori solidi. Siamo inoltre la
prima Società al mondo che sta elaborando delle Linee Guida sulla vaccinazione del paziente
oncologico che saranno a breve disponibili per tutti gli specialisti”. “Tutte le malattie vaccino-
prevenibili rappresentano un serio problema per i nostri pazienti – sottolinea
Lasagna -.
Oltre ai
pericoli per lo stato di salute
generale, derivati da infezioni e complicanze patologie come influenza,
meningite, polmonite o lo stesso Fuoco di Sant’Antonio, possono ritardare i trattamenti oncologici
attivi”. “Il vaccino è un’arma che l’oncologo deve conoscere e offrire al proprio paziente – sostiene
Cinieri
-. Le varie immunizzazioni devono essere però svolte nel momento migliore in base anche
alla somministrazione delle terapie. Per quanto riguarda l’anti-Covid, per esempio, recenti lavori
scientifici hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza dei vaccini anche se somministrati nel corso
dei trattamenti. Rinnoviamo quindi l’invito ai malati di cancro ad immunizzarsi in quanto il virus
SARS-CoV-2 può essere ancora molto pericoloso”.
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Intermedia
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L’articolo Per le malattie oncogiche, solo un malato su dieci, sa che il vaccino anti – Herpes Zoster è fortemente raccomandato è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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