Ad accompagnarla in ospedale era stato il padre, che aveva spiegato che la bambina era caduta mentre giocava: ma i medici hanno scoperto che era stata sottoposta alla brutale pratica dell’infibulazione
BOLOGNA – Era stata sottoposta a infibulazione, una pratica illegale in Italia, e per questo aveva forti dolori al ventre. Il padre, però, nell’accompagnarla in ospedale, non aveva detto nulla di tutto ciò. Si era limitato a dire che la bambina fosse caduta mentre giocava con il fratello. La verità l’hanno scoperta i medici in ospedale facendo alcuni esami. È successo nei giorni scorsi in Salento: la bambina era stata infatti accompagnata dal padre all’ospedale Fazzi di Lecce. La famiglia è originaria del Mali.
La pratica a cui la bambina è stata sottoposta, una tradizione africana che consiste in una mutilazione degli organi sessuali e ha l’obiettivo di impedire i rapporti sessuali (fino al matrimonio), è dolorosa e illegale. L’Organizzazione mondiale della sanità la considera appunta una mutilazione e a livello internazionale è considerata una violazione dei diritti umani. In Italia è un reato e si rischiano dai 4 ai 12 anni di reclusione. Sui fatti, dopo la segnalazione dell’ospedale di Lecce, ha aperto un’indagine la Procura per i minorenni di Lecce.