Si è svolta a Reggio Calabria il 9 novembre 2024, presso il Seminario Arcivescovile Pio XI, la prima edizione del Premio Internazionale Mons. Agostino Gonzaga, Arcivescovo di Reggio Calabria dal 1537 al 1557.
L’evento è stato patrocinato dal Comune e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, nonché dalla Famiglia Gonzaga, dall’Academia di Casale e del Monferrato, dall’Associazione insigniti onorificenze cavalleresche, da Famiglie Storiche d’Italia, da Famiglie Storiche d’Europa, dall’Istituto Araldico Genealogico Italiano e all’International Commission for Orders of Chivalry.
Alla presenza di un numeroso pubblico nonché delle emittenti televisive e dei media, tra le varie autorità civili hanno partecipato: il Presidente dl Tribunale di Paola Dott. Filippo Leonardo, il Console Onorario della Repubblica del Portogallo presso la Repubblica di San Marino, Loredana Pinotti; il Garante per la Salute della Regione Calabria Dr.ssa Anna Maria Stanganelli, il Direttore Dipartimento DICEAM Università Mediterranea di Reggio Calabria Prof. Giuseppe Barbaro, il già Vice Direttore Scientifico Istituto Nazionale Tumori di Milano Prof. Pasquale Spinelli, l’Ing. Domenica Catalfamo Presidente Sezione Calabria Ingegneri del traffico e dei trasporti, il Prof. Nicola Pavone presidente UNUCI Reggio Calabria, numerosi Presidenti di associazioni e club service del territorio.
Hanno porto un breve cenno di saluto il Dott. Demetrio Praticò, Delegato regionale Associazione Stelle al Merito del CONI e coartefice dell’evento, il quale ha sottolineato il ruolo strategico del Seminario Arcivescovile per tutta la comunità reggina, e l’Avv. Titti Siciliano, Direttore Ente Teatro V.E. di Messina, che ha ricordato la natura di pellegrini e traghettatori che caratterizza gli abitanti di questa terra.
L’organizzatore e conduttore dell’evento, il Comm. Corrado Savasta Delegato AIOC Reggio Calabria, nel ringraziare il Rettore del Seminario don Simone Gatto, S.E. l’Arcivescovo Morrone, il Principe Maurizio Gonzaga, il Conte Pier Felice degli Uberti e tutti coloro che lo hanno collaborato nell’iniziativa – in particolare la dr.ssa cav. Angela Vigoroso, l’Ing. Sabrina Scalera Direttore Ente Parco Nazionale di Aspromonte, e Mons. Luigi Cannizzo – ha parlato del complessivo progetto Gonzaga, che non vorrà essere solo un premio, ma un programma ambizioso e lungimirante, di lungo periodo e di grandi aspirazioni, un progetto che vuole proiettare Reggio Calabria e non solo in una dimensione politica e culturale europea.
Savasta ha dichiarato con orgoglio che l’evento in parola è solo l’inizio, rappresenta un giorno memorabile: probabilmente un Principe del Sacro Romano Impero non era mai sceso a Reggio dai tempi della visita dell’Imperatore Carlo V. Tale progetto andrà avanti e si svilupperà in sempre più importanti e articolate iniziative.
Perché puntare sull’insegnamento dei Gonzaga ? – ha proseguito Savasta – Cosa ci insegnano i Gonzaga nella loro storia millenaria ? Ciò, perché la storia dei Gonzaga dimostra che si può essere grandi condottieri senza essere titolari di un esercito, che si può essere titolari di un immenso patrimonio artistico costruito per cultura e gusto personale, non perché sovrani regnanti; ci dimostrano che una famiglia di provincia può governare mezza Europa senza essere titolare di vasti territori: nella storia d’Europa, i Gonzaga scardinano e mettono in discussione quelli che oggi in geopolitica sono definiti concetti di comfort, quelle facili categorie alle quali ci appigliamo per semplificare e tentare di comprendere il mondo che ci circonda; i Gonzaga disegnano, non oggi, ben 500 anni fa, una nozione diversa e alternativa di sovranità, non basata sul concetto di comfort del diritto costituzionale di relazione territorio-popolo, ma una sovranità che prescinde dalla titolarità del territorio, che è esercitata formalmente in nome di Dio e dell’Imperatore, ma di fatto grazie alla cultura, al mecenatismo, all’intelligenza, alla capacità innata di intrattenere relazioni internazionali, una sovranità senza regno e senza tempo.
E non risulta nemmeno necessario, per esercitarla, trovarsi ai vertici della famiglia: Agostino da Mantova, che divenne Arcivescovo di Reggio Calabria nel 1537 per volere di Papa Paolo III su proposta dell’Imperatore Carlo V, era un semplice chierico di un ramo cadetto.
Nel passare a tratteggiare la figura di Mons. Agostino ed il contesto storico della Calabria dell’epoca, Savasta si sofferma su due viaggi a Reggio densi di potenti e differenti significati simbolici, che rappresentano due progetti ideologici antitetici: prima, quello dell’Imperatore, che rassicura la città ordinandone la fortificazione sotto gli auspici del Vescovo Gonzaga, ma; qualche anno dopo, il grande caposcuola della pittura fiamminga, Bruegel il vecchio, concepisce proprio passando da Reggio una delle sue opere più famose, oggi conservata al Museo del Prado di Madrid: l’apocalittico e inquietante Trionfo della Morte.
Savasta evidenzia l’alone di mistero che, anche a causa della scarsità delle fonti, aleggia sul complessivo contesto storico dell’epoca, e che lo rende al contempo variegato, controverso ed affascinante.
Nel descrivere le importanti tracce lasciate a Reggio da Mons. Agostino – tra le principali, il quadro della Madonna della Consolazione patrona della Città, e la splendida Cappella oggi del SS. Sacramento – Savasta non manca, infine, di sottolineare la compresenza nel periodo di altri due vescovi calabresi in Calabria, e contestualmente di Ferrante Gonzaga, sull’altra sponda dello Stretto, quale Vicerè di Sicilia; il tutto, mentre il Cardinale Ercole Gonzaga esprimeva, alla presidenza del Concilio di Trento, una posizione morbida e filoimperiale nel dibattito sulla riforma luterana.
Il Vice Sindaco dr. Paolo Brunetti, nell’intervenire a nome dell’Amministrazione Comunale, annuncia tra l’altro l’importante iniziativa della prossima intitolazione di una via cittadina all’Arcivescovo Agostino Gonzaga.
Successivamente, il chairman Prof. Massimiliano Ferrara, nel sottolineare il ruolo della storia e della cultura, introduce i successivi relatori.
Il rettore del Seminario Arcivescovile, Don Simone Vittorio Gatto, ringrazia per l’iniziativa e rimarca il nuovo ruolo che l’istituzione religiosa intende esercitare a beneficio del territorio.
Padre Pasquale Triulcio, Direttore dell’archivio storico diocesano, mostra la pergamena originale di nomina dell’Arcivescovo Gonzaga e illustra le visite condotte nel tempo dai Sommi Pontefici presso l’arcidiocesi reggina.
Il Prof. Antonio D’Elia, Presidente dell’accademia Cosentina (1511) e docente di Letteratura Italiana presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, illustra la letteratura calabrese del Cinquecento, ponendola in relazione con il complessivo contesto culturale del tempo e traendone assai interessanti suggestioni.
Il Prof. Vincenzo Maria Romeo esegue un breve reading di opere del poeta calabrese dell’epoca, Galeazzo di Tarsia, contestualizzandolo nel cennato, suggestivo scenario storico-letterario.
Successivamente, il Maestro pianista Gabriele Aleo esegue opere del locale compositore Francesco Cilea in onore del Principe Gonzaga.
Nel concludere la serata, Pier Felice degli Uberti chiarisce in dettaglio la natura del Premio Internazionale Mons. Agostino Gonzaga, istituito dal Principe Maurizio Gonzaga sotto l’egida dell’AIOC, e di cui saranno insignite persone fisiche o giuridiche – anche più di una per ogni categoria in ciascuna edizione – di qualsiasi nazionalità, etnia, sesso, credo politico o religioso, che si siano rese degne di peculiare menzione nei settori etico, religioso, culturale, artistico, scientifico, sociale.
Scopo del Premio è restituire ad imperitura memoria la figura dell’Arcivescovo Agostino Gonzaga conferendo distinzione di benemerenza a persone od enti che ne interpretino, per il ruolo svolto nella società contemporanea, i valori – tutti concretamente e magistralmente incarnati nella vita del Prelato missionario – di altissimo profilo etico ed istituzionale, di coraggioso impegno sociale, di valorizzazione dell’arte in tutte le sue forme, di promozione e tutela del patrimonio culturale, di ricerca della giustizia, di impegno per la pace e il dialogo all’insegna di una profonda quanto essenziale spiritualità.
In ultimo, il Principe Maurizio Gonzaga consegna al Rettore del Seminario Arcivescovile una grande targa laminata in oro zecchino, recante l’intitolazione del premio e destinazione della sua prima edizione allo stesso Seminario, dandone lettura della motivazione: Fondato nel 1565, il Seminario Arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria cura da 459 anni la preparazione culturale, spirituale, umana, apostolica e pastorale dei discenti a livello universitario, rappresentando al contempo un faro luminoso di promozione culturale per l’intero territorio, anche grazie alle preziose attività bibliotecarie ed archivistiche ad esso collegate.
L’odierna apertura dell’alta istituzione religiosa alla vita civile e sociale della comunità la rende fedele interprete del profondo ed innovativo messaggio lasciato dall’immensa figura dell’Arcivescovo Agostino Gonzaga e rende onore alla sua imperitura memoria di Prelato missionario venuto da lontano ed intimamente legatosi all’Arcidiocesi ed alla cittadinanza reggina.
A latere dell’incontro, vengono consegnati alcuni importanti riconoscimenti: al Prof. Massimiano Ferrara, l’attestato che lo annovera tra i Sostenitori di famiglie Storiche d’Italia; al Maestro Gabriele Aleo, la qualifica di Socio Ordinario AIOC; lo Chef Filippo Cogliandro viene ammesso in qualità di Associato tra gli Accademici dello Studium di Casale e del Monferrato, fondato dal Principe Guglielmo VIII Paleolologo nel 1464, in considerazione del suo impegno contro la criminalità organizzata ed a favore dell’inclusione dei migranti: il Cav. OMRI Angela Vigoroso viene ammessa in qualità di Associato tra gli Accademici dello Studium di Casale e del Monferrato in considerazione del suo lodevole impegno in favore delle donne nel campo della prevenzione oncologica.
Corrado Savasta