“Anci giudica in modo positivo l’impianto generale del provvedimento, ma chiede un correttivo per evitare che i costi che derivano dalla gestione post emergenziale, e fino alla ricostruzione, siano a carico dei bilanci comunali”. È quanto ha affermato da Marco Fioravanti, presidente del Consiglio nazionale Anci e sindaco di Ascoli Piceno, nell’audizione di stamani davanti alla Commissione Ambiente del Senato sull’esame della “Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità” (ddl 1294).
“Il provvedimento risponde alla richiesta Anci di un Testo Unico sulla ricostruzione che, facendo tesoro dell’esperienza dei sindaci e del loro operato durante le emergenze post sisma, dispone ‘a regime’ procedure e regole ordinarie per la ricostruzione dopo gli eventi calamitosi. Bisogna garantire – ha proseguito Fioravanti – risorse finanziarie, strumentali ed umane ai Comuni che si trovano a gestire non solo l’immediata emergenza post calamità naturale, ma soprattutto, gli oneri della successiva ricostruzione degli immobili pubblici e privati. Questo peso non può gravare sui Comuni, come invece prevede il testo attuale.“Questa disposizione rende molto difficile sostenere i compiti straordinari richiesti dalla ricostruzione: dalla gestione delle macerie all’erogazione di contributi per la ricostruzione privata, dall’approvazione dei nuovi piani urbanistici fino alla progettazione delle opere pubbliche”.
L’emendamento proposto dall’Anci richiede pertanto che tali attività “straordinarie” siano finanziate dal Fondo dedicato alla ricostruzione, previsto dall’articolo 6 della legge quadro. “Alla base di tale richiesta – ha concluso il presidente del Consiglio nazionale Anci – vi è la necessità di poter derogare ai vincoli di spesa per l’assunzione di personale a tempo determinato, misura già riconosciuta nel testo ma da sola insufficiente, se non vi sono risorse dedicate”.