Dopo 11 anni si chiude la vicenda di un giovane appuntato della guardia di finanza accusato di concussione e collusione
Arrestato nel 2014 per fatti commessi nel 2013 per concussione , il militare , di origine foggiana, della Guardia di Finanza, all’epoca dei fatti in servizio presso il Comando Gruppo di Bari, è stato definitivamente assolto perche’ “il fatto non sussiste” dopo 2 procedimenti penali, l’uno tenutosi presso il tribunale ordinario di Bari, l’altro presso il tribunale militare di Napoli (per il reato di collusione e frode alla finanza), un procedimento presso la
Corte d’Appello di Bari, ben 3 procedimenti innanzi la Corte Militare d’Appello di Roma, ben 3 procedimenti innanzi la Suprema Corte di Cassazione.
L’odissea del militare, sin dal primo momento difeso dall’Avv. Antonio La Scala, ha visto lo stesso subire numerosi processi, sempre per i medesimi fatti, consistiti nell’aver preteso una somma di denaro per addomesticare un controllo in materia tributaria. Ieri, a seguito dell’ennesimo accoglimento da parte della Suprema Corte del ricorso proposto dal militare, difeso dall’Avv. La Scala, e conseguente annullamento della condanna penale militare, i giudici militari d’appello di Roma, attendendosi alle argomentazioni espresse dalla corte suprema, hanno definitivamente chiuso la triste vicenda con una sentenza ampiamente assolutoria con la formula “il fatto non sussiste”.