Ad una vera e propria sorpresa in musica, ci è toccato di assistere per un concerto eccezionale facente parte della stagione invernale della rinomata ‘Camerata Musicale Barese’. Al teatro Piccinni della città si è infatti esibito (col suo violino Stradivari offertogli dalla Florian Fellowship) un appena ventenne violinista sudcoreano, Nurie Chung, dopo aver studiato nella capitale Seoul presso l’Istituto nazionale coreano per artisti di talento. E già questo dato biografico ci dà da pensare constatando che la Musica Colta europea si va diffondendo persino nel lontano Sud Est asiatico!

Questo piccolo (di statura) eccezionale talento che ora ha appena 20 anni, già nel 2016 aveva vinto in Italia il primo premio al Concorso violinistico internazionale “Il piccolo violino magico”, aggiudicandosi anche il primo premio al concorso “Eurasia” di Tokio. Come solista accompagnato da varie orchestre si è esibito in importanti Festival e rassegne musicali in Italia, Svizzera, Corea, Giappone e Stati Uniti. Tra i riconoscimenti più recenti, nel 2021 ha conquistato il secondo premio (nonché il premio per il più giovane finalista) al 56.esimo Concorso “Paganini” di Genova, preceduto da un altro ‘geniaccio’ del violino qual è il nostro Giuseppe Gibboni, ma egli nato e cresciuto in quel di Salerno. Non possiamo non essere entusiasti, pertanto, della crescita davvero spettacolare di questo difficile strumento a corde, il violino, che Nicolò Paganini nell’800 impose al mondo intero strabiliando tutti per quelle fantastiche capacità tecniche che lui solo possedeva.

Non a caso, pertanto, i suoi 24 ‘Capricci’ per violino solo, da lui scritti nel 1818, testimoniano l’orizzonte virtuosistico ma anche espressivo di tale strumento. Una caratteristica che al teatro Piccinni, il piccolo-grande coreano ha mostrato di possedere, di dominare grazie a tricordi, doppi armonici, glissandi, pizzicati alla mano sx, salti di corda e arpeggi d’ogni tipo, saltellati, difficili picchettati in giù etc. etc. Il concerto di Bari aveva non a caso un titolo, Paganiniana, grazie ad un sapiente collage di temi sia operistici che strumentali made in Italy messi su e rielaborati dal maestro concertatore Molinelli con la sua buona orchestra Maderna. Un vero successo, anzi uno strabiliante successo, grazie a questo ‘insospettabile’ violinista coreano!

(prof. Pierfranco MOLITERNI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.