Una volta tanto prendiamo in prestito il bel titolo che il bravo direttore artistico della Orchestra della città Metropolitana, Vito Clemente, ha voluto dare ad un notevole concerto della sua orchestra (questa volta diretta dal m° Gudni Emilsson) che abbiamo molto apprezzato nella sede dell’Auditorium del Conservatorio di Bari.
Per un programma che univa, per l’appunto, il “tragico” della Sinfonia detta tragica di Schubert diretta dall’islandese Gudni Emilsson il quale si è perfezionato in Germania studiando con Celibidache, Myung Wung Chung e Haitink; insieme ad una ‘rarità’ per gli appassionati di musica colta della Puglia qual è il Concerto per violino in re magg. op. 77 di Brahms.
Un concerto molto difficile e per questo abbastanza trascurato dai tanti giovani solisti del tempo presente… cosa che invece non è avvenuta con la eccellente solista albanese Laura Llozi avviata, sin dalla età di 5 anni, allo studio del violino da suo padre e poi, tramite il Liceo Artistico di Tirana con il massimo dei voti, passare all’Università per la Musica di Vienna. Dal 2019 si sta ancor più perfezionando con il maestro italiano Massimo Quarta (questi nato a Lecce e già vincitore di una edizione del premio Paganini). Inutile quindi sciorinare premi ed esibizioni europee di questa violinista di nascita albanese, ma europea di formazione, che ha deliziato se non proprio catturato l’attenzione del pubblico presente nell’Auditorium del Conservatorio. Una esecuzione la sua veramente notevole, senza mai alcuna indecisione tecnica e di intonazione. Insomma, un successone bello e buono! Auguriamo alla Llozi un avvenire concertistico che, ne siamo certi, non le mancherà affatto.
(prof. Pf. Moliterni)