Domenica 9 marzo presso il locale Emii Experience Il primo AperiTela a Lecce dal titolo
“Meet, Create & Repeat”. Un’idea innovativa dei giovani Emanuele e Gaiav
unisce la creatività alle connessioni e alla socialità fisica
Arte, convivialità e nuove amicizie: questi gli ingredienti del primo
“Aperitela” di Lecce, un evento che si è tenuto a Lecce domenica scorsa, 9
marzo, e che ha trasformato l’aperitivo in un’esperienza creativa e sociale
unica.
Meet, Create & Repeat, questo il titolo dell’iniziativa, ha avuto come
location la suggestiva cornice di Emii Experience. Ha dato vita a una serata
indimenticabile in cui pennelli e calici hanno fatto da collante per un
gruppo di 20 persone desiderose di esprimersi, divertirsi e soprattutto
conoscere nuove persone con cui socializzare vis-a-vis, a stretto contatto,
in un ambiente stimolante e accogliente.
AperiTela0.jpgNon serviva essere artisti, ma solo avere voglia di mettersi
in gioco. La magia di Meet, Create & Repeat è stata proprio questa: unire
persone di ogni età e background attraverso l’arte e la socialità. Tra una
pennellata e un brindisi, sono nate conversazioni, risate e nuove amicizie,
dimostrando che la creatività è un linguaggio universale capace di unire.
L’idea l’hanno avuta due giovani social media manager, Emenauele Renna e
Gaia Serra. Con la voglia di portare nuovi stimoli e nuove occasioni di
incontro in città, hanno dato vita a “Meet, Create & Repeat” per offrire
un’alternativa fresca, creativa e coinvolgente al classico aperitivo.
«A Lecce diciamo sempre che “non c’è mai niente di nuovo da fare” – hanno
raccontato Emanuele e Gaia – allora lo abbiamo ideato e creato noi! Abbiamo
pensato ed un’iniziativa che, in primo luogo, attraesse l’interesse delle
persone, che stimolasse la loro creatività e che le facesse divertire, da
qui lo spunto di dare in mano ai partecipanti tele, pennelli e colori. In
secondo luogo, che fosse svolto in un contesto che le facesse sentire
confortevoli, un locale ben frequentato, all’ora dell’aperitivo. Infine, in
terzo luogo, che fosse rigorosamente “fisico”, più di due ore in cui il
cellulare è stato piacevolmente sostituito da pennelli, strette di mano,
chiacchiere e cocktail.»