UN PALCOSCENICO EMPATICO
Il 22 Marzo, la mostra “Empathism”, presso la galleria Proposte Lab di Cava de’ Tirreni, coordinata da Anna Vitale cala il sipario.
Dedicato al Movimento Empatico (2020 in avanti), l’evento è stato curato dal fondatore e leader dello storico gruppo Rock Progressive “OSANNA”, Lino Vairetti e dal direttore artistico Antonio Perotti.
Questa mostra ha presentato artisti visivi che hanno aderito al “Movimento”, un ampio progetto portato avanti dal poeta e scrittore Menotti Lerro, di cui fanno parte esponenti autorevoli della letteratura, della musica, delle Arti figurative e multimediali di livello nazionale ed internazionale.
La sede principale della Scuola Empatica è il territorio del Cilento, dove nasce la “Piramide Culturale”, la geometria ideale dell’epicentro dell’“Empatismo”.
“Empathism” si è rivelata un palcoscenico carico di empatia, un luogo dove più linguaggi pittorici hanno danzato insieme in un’esperienza sinestetica. Come un concerto rock, l’energia e l’intensità emotiva hanno permeato l’atmosfera, creando un senso di partecipazione e condivisione.
Le opere esposte non sono state mere rappresentazioni, ma “indici” di emozioni, tracce di connessioni tra artisti e pubblico. Una “griglia” di relazioni empatiche si è estesa tra le diverse proposte espressive, creando un ipotetico dialogo sonoro e visivo che ha invitato lo spettatore a un’immersione profonda. Il colore si è trasformato in suono, animando le immagini nei dipinti. Questa fusione “sentimentale” ha condotto il pubblico in un viaggio onirico nell’universo espressivo, un atto d’amore tra memoria prog e liricità visiva, manifestandosi come veri e propri accordi cromatici.
L’intensità emotiva che ne è derivata è stata velatamente paragonabile a quella del pathos sonoro dei concerti rock, dove il pubblico è avvolto da un’ondata di emozioni.
“Empathism” si è configurata come un’esposizione all’avanguardia, un invito alla fusione empatica. L’esperienza sinestetica offerta ha superato le tradizionali divisioni tra le Arti, creando un campo espanso di connessioni emotive. L’innovazione e l’energia di questa commistione hanno evidenziato come l’empatia sia diventata un principio organizzativo, un tentativo di creare un’esperienza estetica che ha coinvolto lo spettatore a un livello emotivo profondo. La Mostra ha rappresentato un dialogo continuo tra le sensibilità degli artisti e quelle del pubblico, un’esperienza estetica che trascende la semplice osservazione per invitare alla partecipazione emotiva e alla riflessione profonda.