I politici tedeschi della CDU e della CSU sono preoccupati per le 1236 tonnellate di oro depositati negli USA e chiedono che le riserve auree vengano riportate in Germania. Da quando Donald Trump è salito alla Casa Bianca, sono sorti dubbi sulla affidabilità degli Stati Uniti. Le minacce tariffarie di Trump e il suo desiderio di avere un maggiore controllo sulla Fed, politicamente indipendente, hanno esacerbato queste preoccupazioni, tanto che anche un membro del parlamento europeo, Markus Ferber, ha rilanciato una dichiarazione, chiedendo alla Bundesbank di effettuare un controllo. ” Richiedo il controllo regolare delle riserve auree tedesche. Per fare questo, i rappresentanti ufficiali della Bundesbank devono contare personalmente i lingotti e documentare i loro risultati” ha dichiarato Ferber.
La Germania chiede il rimpatrio dell’oro dagli Stati Uniti
La Germania possiede la seconda riserva aurea più grande al mondo dopo gli Stati Uniti. Ufficialmente detiene 3.352 tonnellate di oro, di cui circa 1.236 tonnellate (37%) detenute nei caveau della Federal Reserve. Una parte si trova a New York, per le situazioni di crisi. Ma ora si sollevano preoccupazioni sui miliardi d’oro. Queste riserve auree servono alla Bundesbank per convertire l’oro in dollari americani o sterline britanniche in periodi di crisi o per ripagare i debiti. Secondo la Bundesbank , alla fine del 2021 il valore delle riserve auree ammontava a circa 174 miliardi di euro. A titolo di confronto: le spese del bilancio federale nel 2021 ammontavano a circa 498,6 miliardi di euro. Tuttavia, i tedeschi non sono gli unici a preoccuparsi di tenere l’oro fuori dai loro confini. Diversi paesi hanno rimpatriato l’oro negli ultimi anni. Nel 2019, la Polonia ha riportato a casa 100 tonnellate di oro. Anche Ungheria e Romania hanno rimpatriato parte delle loro riserve auree nello stesso periodo. Nel 2015, l’Australia ha avviato iniziative per riportare a casa metà delle sue riserve. Anche Paesi Bassi e Belgio hanno avviato programmi di rimpatrio. Più di recente, l’anno scorso la Reserve Bank of India ha riportato a casa 100 tonnellate di oro. Questa tendenza al rimpatrio dell’oro sottolinea l’importanza di detenere oro fisico al riparo dal rischio di controparte. Tra l’altro, l’ansia è aumentata dato il modo in cui gli USA hanno trasformato il dollaro in un’arma, come strumento di politica estera. Ciò ha reso molti leader mondiali cauti nel tenere le attività finanziarie fuori dal loro controllo diretto.
Il rifiuto della Federal Reserve
La Federal Reserve si rifiuta di rilasciare informazioni dettagliate sulla quantità di oro presente nei suoi caveau. L’anno scorso, il presidente della Fed Jerome Powell ha eluso le domande sulle riserve auree estere della banca centrale poste dal deputato Alex Mooney (RW.Va). La banca centrale statunitense ha anche rifiutato di ottemperare a una richiesta del Freedom of Information Act per i registri di tali riserve. A questo punto, la Bundesbank dovrà accontentarsi dello status quo, ma il coro di voci che chiede che l’oro sia rimpatriato è insistente. Considerata la turbolenza geopolitica causata dalla guerra commerciale, probabilmente sentiremo queste voci più forti che mai.