Interventi assistiti: l’inizio della relazione empatica col cavallo
La parte iniziale negli interventi assistiti con il cavallo rappresenta la costruzione di una relazione empatica
tra la persona e il cavallo. Questo avviene con un’attività di scuderia che risulta piacevole sia per il soggetto
sia per l’animale. Ruolo importantissimo da cui dipende la sicurezza e l’efficacia dell’attività è quella
dell’operatore/istruttore che non deve trascurare nessun particolare per creare una buona relazione tra il
soggetto e il cavallo, che sarà poi fondamentale nel lavoro che verrà svolto all’interno del maneggio. Una
lezione tipica dunque, inizia con la pulizia del cavallo da parte del soggetto sotto la guida dell’operatore che
spiega e vigila durante tutta l’attività, utilizzando gli strumenti necessari quali striglia, brusca, nettapiedi
etc….La seconda parte riguarda il sellaggio: gli utenti con una certa abilità manuale possono imparare a
sellare il cavallo e a condurlo in campo insieme all’operatore. La terza parte del lavoro si svolge in
maneggio, dove a seconda del tipo di percorso, fatto di step ed obiettivi, il lavoro in campo può essere
alternato tra giochi e attività ludiche e figure di maneggio, fino a giungere alla costruzione di semplici
caroselli o riprese di dressage, che sviluppano alcune importanti abilità nel soggetto quali l’autonomia e il
conseguente miglioramento dell’autostima. L’obiettivo che s’intende raggiungere con questo tipo di lavoro
è quello di migliorare la qualità di vita del soggetto trasferendo le abilità e capacità acquisite in maneggio
all’esterno, nel loro contesto di vita quotidiana.
Isabella Aliot