di Dario Giannicola
Troppa Violenza per Strada in Tutta Italia.
Lo Stato Intervenga con Più Presidi sul Territorio per Attività Preventive
Negli ultimi anni, il nostro paese sta vivendo un fenomeno preoccupante: l’escalation di violenza nelle strade delle città italiane. Attacchi improvvisi, aggressioni, risse, furti e vandalismi sono diventati, purtroppo, un triste sottofondo quotidiano per i cittadini.
I fatti di cronaca, che ormai sembrano un ripetersi di storie senza fine, raccontano di un clima di insicurezza che pervade le vie urbane, mettendo a rischio non solo la serenità della gente ma anche la percezione della sicurezza sociale.
Ogni giorno, centinaia di italiani si trovano a dover affrontare una realtà inquietante: il pericolo di essere vittime di violenza.
Che si tratti di zone centrali delle metropoli o di quartieri periferici, il fenomeno non fa distinzione.
L’escalation di violenza è alimentata da una serie di fattori: la disuguaglianza sociale, la crescita delle microcriminalità, il disagio giovanile, l’uso e abuso di sostanze stupefacenti e, in alcuni casi, la scarsità di interventi concreti da parte delle istituzioni.
Ma a preoccupare è anche il numero crescente di episodi violenti che coinvolgono ragazzi e adolescenti, segno che la violenza non è solo un problema delle grandi città, ma è ormai una realtà che tocca tutte le fasce d’età e tutte le aree del paese.
I cittadini sono sempre più insoddisfatti e spaventati dalla percezione di un abbandono istituzionale.
Troppo spesso le forze dell’ordine sono costrette a lavorare con risorse insufficienti e senza una strategia preventiva a lungo termine.
L’azione repressiva, purtroppo, non è sufficiente a garantire una protezione duratura e un ritorno alla normalità. Il numero limitato di presidi delle forze dell’ordine in alcune aree cittadine rende difficile intervenire tempestivamente, mentre la mancanza di iniziative preventive rende più facile la diffusione della criminalità.
La risposta non può essere solo quella di aumentare il numero di interventi dopo il fatto, ma è necessario intervenire alla radice del problema.
Lo Stato deve agire con una visione più ampia e strutturata, prevedendo una presenza capillare sul territorio attraverso il rafforzamento dei presidi di polizia, la creazione di centri di ascolto e prevenzione, e soprattutto un’azione educativa rivolta ai giovani.
Le autorità devono impegnarsi non solo nella repressione ma anche nella prevenzione. Un sistema educativo che promuove il rispetto reciproco, il dialogo, e il valore della legalità è il primo passo verso la costruzione di una società più sicura.
È indispensabile che le scuole, le famiglie, le forze dell’ordine e le istituzioni locali collaborino attivamente per prevenire comportamenti violenti e per insegnare alle nuove generazioni l’importanza di una convivenza pacifica.
Inoltre, la creazione di presidi di sicurezza più efficaci, attraverso un maggior numero di pattugliamenti nelle aree a rischio e l’installazione di telecamere di sorveglianza nelle zone critiche, rappresenta una strategia utile per combattere la criminalità e rassicurare i cittadini.
La presenza visibile delle forze dell’ordine, infatti, non solo dissuade i malintenzionati, ma infonde anche un senso di sicurezza nella comunità.
Un altro elemento chiave è la collaborazione tra le forze di polizia e le realtà locali.
Le amministrazioni comunali devono essere parte attiva nella creazione di reti di supporto per i cittadini, collaborando con i servizi sociali e le associazioni locali per monitorare e prevenire situazioni di disagio. La rete di sorveglianza territoriale deve coinvolgere tutti: cittadini, commercianti, scuole e forze dell’ordine.
La violenza incontrollata per la strada è un problema che richiede risposte urgenti e strutturate.
Il cittadino ha il diritto di vivere in un ambiente sicuro e protetto.
La prevenzione, l’educazione, e una presenza più forte e visibile delle istituzioni sono elementi essenziali per fermare questa spirale di violenza. Lo Stato non può rimanere spettatore: deve agire con determinazione e impegno per ridare ai cittadini il diritto alla sicurezza.
Sottovalutare questo problema significa disegnare il futuro di un paese dove la paura diventa la norma e questo nessuno lo vuole!
Che i lavori della Camera nella gestione della sicurezza siano finalmente una svolta, un momento di cambiamento radicale dedicato più ai doveri che agli assurdi diritti, dettati da una politica confacente, affinché in questa Italia si possa finalmente tornare a sentirsi al sicuro in ogni dove.