C’è ancora qualcuno che prende sul serio le questioni di lana caprina secondo le quali papa Francesco sarebbe un papa usurpatore. E nessuno riflette sul fatto che la prova di quanto sia infondata l’ipotesi, è stato proprio papa Ratzinger in persona, il quale non era proprio il tipo da tacere se avesse giudicato il suo successore un usurpatore. Dopo le dimissioni, Ratzinger ebbe modo di scrivere, di parlare, di farsi intervistare e sarebbe stato un pusillanime e un ipocrita se avesse continuato ad avere ottimi rapporti con papa Francesco. 

Ma non c’è niente da fare. La gente ormai si nutre delle castronerie che girano sulla rete o in qualche libro di giornalisti in cerca di notorietà, e le prendono per vangelo. Però, vedete, a me per la verità la questione di lana caprina sulla elezione di un papa interessa assai poco, perché un papa non si giudica da come è stato eletto. Un papa si giudica da come vive durante il suo pontificato, da che cosa dice e da che cosa fa, se si allontana dal vangelo o è vicino al vangelo, tutto il resto sono chiacchiere al vento, aria fritta. Ve lo dice uno che di critiche alla Chiesa e ai papi ne ha fatte sin troppe, ma le critiche bisogna saperle fare, non ci sofferma a guardare il dito anziché la luna.

Renato Pierri

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