Otto appartamenti per le famiglie dei piccoli pazienti del reparto di oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari, il sogno Agebeo.
Villaggio dell’Accoglienza Agebeo, un rifugio d’amore per chi lotta ogni giorno
Quando una diagnosi sconvolge la vita, ogni certezza vacilla. Le priorità cambiano, il tempo si dilata, e il bisogno di calore umano diventa essenziale quanto una terapia. Per i genitori dei bambini in cura presso il reparto di oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari, il dolore si intreccia alla fatica logistica, viaggi infiniti, notti in ospedale, lontananza da casa e assenza di punti di riferimento. In questo scenario difficile, il Villaggio dell’Accoglienza Agebeo Onlus rappresenta molto più di un semplice alloggio. È una vera e propria casa temporanea, fatta di abbracci, ascolto, sostegno e solidarietà concreta.
Il villaggio, composto da otto appartamenti, sorge a pochi passi dal Policlinico di Bari. È stato ideato per offrire un’accoglienza gratuita, dignitosa e serena alle famiglie che accompagnano i propri figli nel delicato percorso delle cure oncologiche. Dietro ogni porta c’è una storia, un dolore condiviso e una forza straordinaria che si alimenta nel calore della comunità.
Agebeo, un progetto nato dal cuore
L’Associazione Genitori Bambini Emato-Oncologici (Agebeo) nasce nel 2000 per volontà di Michele Farina, papà coraggioso che ha trasformato il proprio dolore in impegno civile. Dopo la perdita del figlio, ha scelto di dedicare la sua vita ad aiutare altre famiglie nel loro cammino di sofferenza e speranza. Così è nato il sogno del villaggio, che oggi è una realtà tangibile, un luogo dove la parola “accoglienza” ha un significato profondo, concreto, umano.
Grazie all’incessante lavoro dei volontari, alle donazioni e al sostegno di enti pubblici e privati, Agebeo è riuscita a costruire un modello di solidarietà efficiente, che permette alle famiglie di non sentirsi mai sole, nemmeno nei momenti più bui.
Un luogo che cura anche l’anima
Vivere nel Villaggio dell’Accoglienza Agebeo significa avere uno spazio sicuro dove ritrovare un minimo di normalità, cucinare un pasto, condividere un sorriso con altri genitori, prendersi una pausa in un ambiente familiare. Lontano dalla freddezza degli ospedali, ma vicino a chi si ama. Gli appartamenti, arredati con cura, sono pensati per accogliere ogni esigenza, con attenzione ai dettagli e rispetto per la dignità di chi vi abita temporaneamente.
In questo contesto, anche i bambini riescono a trovare momenti di leggerezza tra una terapia e l’altra, giochi, colori, laboratori creativi e piccoli gesti che fanno bene al cuore, oltre che al corpo.
L’importanza della rete e della solidarietà
Il progetto Agebeo dimostra quanto sia fondamentale la sinergia tra sanità, associazioni e cittadini. Nessuno può affrontare da solo il peso della malattia, ma tutti possiamo contribuire a renderlo più leggero. Ogni donazione, ogni gesto di vicinanza, ogni parola gentile può diventare un mattone in più per costruire accoglienza e speranza.
Il villaggio è visitabile e sostenibile attraverso diverse forme, donazioni, volontariato, iniziative solidali. Perché il futuro di questi bambini passa anche dalla serenità delle loro famiglie.
Dove nasce l’amore concreto
Il Villaggio dell’Accoglienza Agebeo è un luogo dell’anima, prima ancora che fisico. Dove l’amore non è un concetto astratto, ma un gesto quotidiano. Dove la malattia non è l’unica protagonista, ma viene affrontata insieme, con coraggio e dignità.
In un mondo dove tutto corre veloce, Agebeo insegna a rallentare, a fermarsi, ad ascoltare il cuore di chi soffre. Perché ogni battito conta, ogni sorriso è un passo verso la guarigione. E ogni famiglia merita un posto che sappia di casa, anche lontano da casa.