di Sabrina Muccini
Cresciuta dalle suore dell’ abbazia di Aubazine, dopo la morte della madre, avvenuta a dodici anni. Da piccolissima aveva imparato a cucire ed a ricamare, abilità comune alle signorine orfane dell’epoca. Dalla sua infanzia , nei modelli che la resero icona senza tempo, ereditò la sobrietà delle linee e l’utilizzo del bianco e il nero; gusti lontani dal gusto lezioso della Belle Èpoque dell’epoca.
Questa icona della moda a ventisette anni apri’ la sua prima boutique , un negozio di cappelli Chanel Models .
Il primo gennaio del 1910 al numero 21 di Rue Cambon a Parigi ; il negozio è situato in un elegante edificio e si trova in una posizione strategica , tra Rue Saint- Honore’ e a quattro minuti dall’Hotel Ritz . La chiamano “ Coco” è una donna libera ed attiva, in anni dove la moda è dominata dagli uomini .
Si distingue e si fa spazio, riscrive le convenzioni del tempo .
Il suo motto è : semplicità, praticità ed eleganza .
Queste caratteristiche la renderanno unica ed ancora oggi la “ sua “ maison, viene portata avanti nella stessa direzione . Prima da Karl Lagerfeld con grande maestria, ed negli ultimi anni da Virginie Viard. Per quanto mi riguarda è la mia stilista preferita , o meglio la “ stilista “ per eccellenza .
Ha toccato tutti e settori della moda e delle mode , cambiandoli e rendendoli sempre attuali .
Parti’ dal cappello all’epoca accessorio necessario nel guardaroba di una donna , erano pesanti pieni di piume , fiori , e qualunque altro .
Lei li rese semplici , essenziali , grandi ed eleganti ; ma sopratutto leggeri comodi da indossare .
Negli anni 20’ , sostituì i cappelli con dei grandi fiocchi, fu’ un grande cambiamento di stile e libertà per le donne.
Nel 1921 creò Chanel N 5 che fu rivoluzionario nella composizione e la sua fragranza ,accompagnerà le donne per oltre un secolo, lei disse “ il mio profumo non deve essere di rose e mughetti, lo voglio elaborato”.
Nel 1926 rivoluzionò la moda, disegnò Le Petite Robe Noire, cioè l’abitino nero a tubino , di linea pulita, capo imprescindibile ad oggi nel guardaroba di ogni donna. Dobbiamo ricordare che all’epoca il nero “ rappresentava “ il lutto non l’eleganza di una donna moderna , da sera o da aperitivo .
Disse “ prima di me, nessuno avrebbe osato vestirsi di nero ad un evento; invece ho insegnato che il nero è così profondo, che lo puoi riempire con ciò che vuoi e una volta visto ti rimane nella memoria per sempre; ed automaticamente diventa abito per ogni occasione “.
Nel 1925 per prima nella moda , mise il suo “ logo “ nelle sue creazioni , sui bottoni di metallo modello militare, ci mise la famosissima doppia C.
Non tralasciò mai nulla e nel 1955 completo’ il suo guardaroba con le scarpe versatili, concepite per essere indossate dalla mattina alla sera , decolte’ bicolore , con la punta di colore diverso ed il tacco a spillo cm 6/8 , comode ed eleganti .
Ma non solo sempre nel 1955 creò la borsetta Chanel 2.55, per liberare definitivamente le donne dalla scomodità della Pochette. Un accessorio leggendario , uno dei principali oggetti di desiderio delle donne . Con la catena intarsiata di pelle del colore della borsa, da poter portare a tracolla o a braccio ; costituita in pelle trapuntata e chiusa a busta con una clip in metallo.
Nell’anno successivo penso’ al capo più iconico di Chanel, il Taieur costruito di Tweed ( prima di lei tessuto da divisa da caccia , maschile) impreziosito di catene, perle e bottoni, proposto in bianco- nero- rosso ma anche in colori pastello. Nella nostra memoria rimane anche legato ad un triste ricordo , del 22 novembre 1963, il giorno dell’ assassinio del presidente John F. Kennedy , dove la first Lady indossava un suo modello di colore rosa.
Negli anni successivi utilizzo’, anche la lana di Principe di Galles per i suoi taieur ; tessuto utilizzato solo per abiti da uomo.
Lei amava le perle , la bigiotteria vistosa; sosteneva “ non sono i carati che contano , ma l’illusione” .
Vogue le definì negli anni 50 così “ Chanel è la stilista con la più grande influenza al mondo nel campo della moda” .
Gabrielle Chanel interpreto’ la moda, gli accessori il tailleur, come risposta a uno stile restrittivo, reinventandolo ed offrendo un’alternativa che poteva adattarsi meglio a tutte le donne; rimase sempre fedele alle proprie convinzioni; non segui mai “ la moda” ; ma semplicemente la creò.
a cura di Sabrina Muccino