Tar Basilicata sentenzia che non è sufficiente essere molto attivi sul fronte ambientale ma bisogna dimostrare di essere rappresentativi come numero di adesioni ed è necessario documentare che gli interessi rappresentati siano realmente diffusi. Aarhus, Codici Appalti e Ambiente, Principio di Partecipazione dei Trattati . Validi ma alle condizioni soprarichiamate. Esiste e non da oggi una emergenza giustizia amministrativa. IL ruolo del Consiglio di Stato alla luce del modificato art 111 sul giusto processo. Consiglio di Stato terzo tra l’essere ultimo grado di giustizia amministrativa e organo ausiliario del Governo? Collegi arbitrali abrogati dalla Severino e reintrodotti e potenziati con il nuovo Codice Appalti. IL presidente del collegio per la Catania/Palermo AV nel triennio dovrebbe introitare un milione e 588 mila euro. E ancora : incarichi di docenza in società private, comitati di sorveglianza per imprese in amministrazione straordinaria , incarichi nella giustizia sportiva. Un presidente di sezione al Tar di Milano con cinque incarichi che svolge contemporaneamente al lavoro di presidente!
Una sentenza ammazza comitati e quindi la partecipazione. Un comitato altro non è che un gruppo di cittadini, non presenti in forme di rappresentanza istituzionale, organizzati su base locale e attivi prevalentemente per protestare contro interventi che minacciano la qualità della vita.
Una partecipazione diventata diritto nella Convenzione di Aarhus, un trattato internazionale su informazioni, partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale.
Un Trattato volto a garantire ai cittadini il diritto alla trasparenza e alla partecipazione, in materia ai processi decisionali di governo locale, nazionale e transfrontaliero concernenti l’ambiente. Cosa si intende per partecipazione ? Varia in rapporto al concetto di cittadinanza nelle tradizioni politiche liberale e democratica. La concezione di cittadinanza legata all’universalità dei diritti garantiti dallo Stato attraverso il principio di uguaglianza è tipica della concezione liberale: partecipazione come diritto di ciascun cittadino, in quanto individuo.
Nella concezione democratica viene enfatizzata la componente comunitaria e sociale del cittadino, non quella individuale.
Ora arriva la sentenza del TAR Basilicata nei confronti del comitato“ Cova Contro”, che è impegnato contro l’ENI sui giacimenti in Val d’Agri e contro Total per i giacimenti di Tempa Rossa.
Secondo il TAR per avere legittimazione a fare ricorsi bisogna“ essere rappresentativi come numero di adesioni e necessario che, gli interessi rappresentati siano diffusi”. La sentenza diventa un tema per tutti i comitati.
Dal 2019 vari Tar si sono espressi come il Tar Basilicata. Tutto giusto, coerente se lo dice la giustizia amministrativa con il quadro giuridico comunitario e nazionale, ma vogliamo guardare anche a un problema di riforme della giustizia amministrativa ? Cinquecento magistrati tra Consiglio di Stato e Tar stracarichi di privilegi ? In Italia il dibattito sul giusto processo e sulla terzietà del giudice ha occupato a lungo la scena politica, ma tutte le attenzioni sono state rivolte al processo penale e nulla è stato fatto per eliminare le storture che affliggono la giustizia amministrativa.
Parlamento, Governo, Partiti Politici, con l’atteggiamento trasversale che richiede questa materia di fondamentali diritti civili, non possono più eludere quegli interventi normativi ordinari e costituzionali che appaiono indispensabili e urgenti per la credibilità delle istituzioni e dello Stato di diritto, nonché per la stessa autonomia delle funzioni dei magistrati amministrativi: di una giurisdizione cioè che non soltanto ha visto aumentare progressivamente negli ultimi anni le proprie competenze ma che decide assai spesso su questioni anche di valore patrimoniale immane, di rilevanza giuridica eccezionale, di influenza enorme sul cittadino e di significativa incidenza, altresì, sulla salute, sull’ambiente, sugli ecosistemi e sul paesaggio: che sono tutti valori costituzionali primari. L’irrisolta questione alla luce del giusto processo art 111 della Costituzione di un Consiglio di Stato che all’art 100 è organo ausiliario del Governo e ultimo grado della giustizia amministrativa . Coerente con la terzietà del giudice prevista dal giusto processo?
Accettabili i privilegi riconosciuti ai magistrati amministrativi (Tar e Consiglio di Stato)?
Nel 2012 la legge Anticorruzione del ministro Paola Severino aveva cancellato lo scandalo degli arbitrati a tutti i magistrati e i funzionari pubblici. Ristabiliti con validità di un anno con diverso nome dal Governo Conte con nome nuovo : collegi consultivi tecnici.
Continuati con Draghi ed entrati nel nuovo codice appalti di SALVINI.
In verità scritti da magistrati amministrativi coordinati da un big già componente dell’Autority per l’energia , già, vice segretario di Palazzo Chigi , già capo di gabinetto di Calderoli e consigliere giuridico di Amato, Bassanini e Cassese. Lui magistrato amministrativo e presidente di sezione del Consiglio di Stato non solo li ha ripristinati i vecchi collegi arbitrati , ma li ha resi obbligatori per appalti oltre i 5 milioni di euro.
La presidenza di quei collegi, a pagamento, spetta a un funzionario pubblico, preferibilmente un magistrato del Consiglio di Stato o del Tar. L’altra differenza rispetto ai vecchi arbitrati è che, i soldi sono corrisposti per tutta la durata di realizzazione dell’opera e non limitati a controversie.
Un esempio di introito da opera pubblica? Presidente del collegio consultivo tecnico della ferrovia AV Palermo/Catania guidata da Webuild tra quest’anno e il 2027 potrebbe intascare un milione e 588 mila euro ( 529 mila di fisso annuo e 59 mila di variabile annuo . Qualcuno ha scritto che sono circa 7 anni di stipendio).
Altri privilegi ? Società private che danno incarichi di docenza , comitati di sorveglianza per imprese in amministrazione straordinaria , incarichi nella giustizia sportiva.
IL massimo della immoralità si registra con un presidente di sezione al Tar di Milano : cinque incarichi che svolge contemporaneamente al lavoro di presidente !
Infine ci sono i magistrati fuori ruolo. Privilegi inaccettabili per chi svolge funzioni che sono oggettivamente terze , posizione assurda del Consiglio di Stato alla luce dell’art 111 della Costituzione sul giusto processo.
E tutto tace !