Centro di riabilitazione Ceglie messapica, tra vittorie pubbliche e silenzi sui lavoratori
Lacorte (CISL): “Ora si passi ai fatti. Stabilizzare i lavoratori è un dovere
La recente sentenza del TAR di Lecce ha finalmente messo la parola fine al lungo contenzioso sul Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica, sancendo la legittimità del ritorno alla gestione pubblica da parte della Regione Puglia e della ASL di Brindisi. Una decisione che conferma la bontà del percorso intrapreso per riportare sotto il controllo pubblico un presidio fondamentale per il territorio.
“È una vittoria della buona politica, del buon sindacato, delle altre istituzioni che hanno resistito alle pressioni, della sanità pubblica che torna a occupare il proprio spazio naturale – dichiara Giuseppe Lacorte, Segretario Generale della CISL FP Taranto Brindisi. – Una vittoria per i cittadini e per chi, in questi mesi, ha lottato per garantire un servizio essenziale, trasparente ed efficiente.
” Accanto alla sentenza, anche la riorganizzazione in corso all’interno della struttura – con la conversione dei Day Hospital in Day Service – rappresenta un segnale di rilancio concreto. I nuovi pacchetti riabilitativi e la possibilità di accogliere un maggior numero di pazienti quotidianamente aprono scenari positivi per l’assistenza territoriale.
Ma non tutto, secondo la CISL, può considerarsi risolto. “Stranamente, su un tema centrale come quello della stabilizzazione contrattuale dei lavoratori, è calato il silenzio – incalza Lacorte. – Se ne parlava molto quando c’era da rivendicare una vittoria o da fare passerelle. Ora che c’è da mantenere un impegno concreto, nessuno ne parla più. I nostri sospetti erano fondati: spenti i riflettori, l’argomento sembra essere scomparso dall’agenda.”
Il sindacato sottolinea che dietro ogni risultato positivo ci sono lavoratrici e lavoratori che hanno garantito continuità operativa e assistenza anche nei momenti più incerti. “Non si può costruire un presidio d’eccellenza sulla precarietà – prosegue il Segretario CISL. – Parlare di qualità e innovazione, mentre si tengono sospese decine di persone, è una contraddizione inaccettabile.
Serve rispetto, serve stabilità. Serve mantenere la parola data.” Per la CISL, quindi, è il momento di trasformare gli impegni in atti concreti. “Abbiamo ascoltato promesse, raccolto impegni, firmato verbali.
Ora è tempo che tutto ciò si traduca in provvedimenti ufficiali e in contratti stabili – conclude Lacorte. – Se davvero la sanità pubblica ha vinto, allora lo dimostri anche rispettando i lavoratori che la fanno vivere ogni giorno. Il tempo delle parole è finito. È tempo di giustizia.”
Giuseppe Lacorte
Segretario Generale Cisl FP Taranto Brindisi