La Chiesa Medievale incoraggiava l’astinenza sessuale in particolare durante la Quaresima.

Il cristianesimo incoraggiava una totale astinenza dal sesso ma in particolare il sesso era vietato durante tutte le domeniche e  festività con una lunghezza dei periodi di astinenza che poteva variare da regione a regione. Particolare divieto durante i quaranta giorni della Quaresima e quindici giorni prima di Natale e Pentecoste, ma anche durante le mestruazioni, allattamento e  post partum con lunghezza aumentata dalla nascita delle femmine considerate più impure. La predicazione finalizzata al mantenimento di queste regole era rafforzata con il racconto di minacciosi racconti di episodi in cui avveniva la nascita di un figlio cieco o storpio insieme a una serie di multe in denaro
e di periodi più o meno lunghi di penitenza che attendevano i trasgressori.

Si può calcolare che il periodo  di astinenza raccomandato, raggiungesse circa i cinque mesi, quindi quasi la metà dell’anno.

La Pasqua di Resurrezione era attesa con ansia dalle coppie per porre fine a digiuno e astinenza e con la speranza di avere il figlio maschio al suono delle campane del Sabato Santo.

Il prete bavarese Andreas Strobl intanto stampa un manuale per predicatori, fornito di regolare imprimatur, in cui i sermoni sono arricchiti da storielle comiche che conobbero un grande successo.

La Domenica di Pasqua nelle Chiese i predicatori creavano un clima gioioso e di attenzione grazie anche ai sermoni divertenti e pieni di doppi sensi, un modo poi censurato, per collegare la Risurrezione del Cristo al risorto piacere di una Sessualità nuovamente praticata.

Umberto Palazzo

Editorialista de IlCorriereNazionale.net

 

 

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