Nicoletta Montesano Rechtien

Perché il prossimo papa potrebbe essere di nuovo “progressista”
L’80% dei cardinali che eleggerà il nuovo pontefice è stato nominato da Bergoglio, anche se il continente più rappresentato è ancora l’Europa.

Le ipotesi di un papato in continuità con il precedente o di una convergenza su un candidato moderato.

Sarebbero 135 i cardinali che eleggeranno il nuovo papa alcuni anziani per problemi in salute non potranno essere oresenti.
di questi, ben 108 sono stati nominati da PAPA FRANCESCO nel corso del suo lungo pontificato. Altri 22 erano stati indicati da Papa Benedetto XVI e cinque da Papa Giovanni Paolo II.

Le elezioni dei pontefici sono imprevedibili.
E non è raro, parafrasando il famoso detto, che chi entra nel conclave papa ne esca poi cardinale.

Tuttavia la composizione del collegio qualche indicazione la lascia.
Di fatto l’80% dei cardinali che decreterà l’eletto a salire al soglio pontificio può essere considerato “emanazione” di Bergoglio e della sua dottrina pastorale.

All’interno del conclave l’area continentale più rappresentata è l’Europa con 53 cardinali, seguita dall’Asia con 23 e dall’Africa a quota 18. Seguono l’America meridionale con 17 cardinale e l’America settentrionale a quota 16. L’America centrale è invece rappresentata da 4 elettori come l’Oceania.

La composizione del collegio dei cardinali
Il collegio nominato da PAPA FRANCESCO.

PAPA FRANCESCO ha plasmato un collegio piuttosto eterogeneo, nominando i cardinali più vicini ai poveri e rappresentativi delle “periferie” del mondo. In un certo senso ha preparato la sua successione. Francesco è stato un papa di rottura.
Se non coi fatti, almeno a parole. Per questo in molti settori tradizionalisti della Chiesa lo hanno visto con il fumo negli occhi e chiamato “papa comunista” per le posizioni assunte sui temi ambientali ed economici, per le sue parole sui gay (“chi sono io per giudicare”) spesso poi non tradotte in fatti concreti, per la sua parziale apertura ai divorziati risposati nonché, inutile nasconderlo, per la sua posizione sulla guerra in Ucraina e non solo.

Il nuovo pontificato sarà in continuità con quello di BERGOGLIO ?
Accuse che Bergoglio ha sempre rispedito al mittente. “Il cuore del Vangelo sono i poveri. Questa è una bandiera del Vangelo, non del comunismo” disse già nel 2014 parlando con alcuni ragazzi in Belgio.
Ma per una parte dei cattolici è indubbio che il suo pontificato sia stato molto diverso rispetto a quelli di Benedetto XVI e di Wojtyla. Meno tradizionalista.
Più orientato a una visione multilaterale del mondo.

Non è detto però che con il nuovo pontefice la Chiesa tornerà “sui suoi passi”.
Anzi vista la composizione del collegio molti osservatori si aspettano che il nuovo pontificato possa essere in continuità con il precedente.
Gli esperti di Vaticano, segnalano però come molto concreta anche la possibilità che i porporati si mettano d’accordo su un candidato moderato che sappia sì rappresentare ancora le istanze di Francesco, senza però marginalizzare l’ala più conservatrice della Chiesa.
L’ultima parola spetterà al conclave.

Perché il nuovo papa potrebbe essere di nuovo “progressista”
anuovo Papa-successore di sinistra??
OGGI È IL SUO ONOMASTICO POICHÉ RICORRE IL NOME DI SAN GIORGIO.
R.I.P.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.