Poteva sembrare un mero gioco di parole a cui invero abbiamo subito pensato quando abbiamo letto del concerto programmato dalla Orchestra Sinfonica Metropolitana e poi noi stessi ascoltato, ‘live’, nell’auditorium del Conservatorio di Bari; ma ci siamo in questo subito ricreduti dando ragione all’ideatore dell’evento, il maestro Vito Clemente (buon direttore artistico della stessa istituzione musicale pubblica) il quale è stato pure lui un prodotto di quei Maestri: nel suo caso del m° Rino Marrone, già suo docente in direzione d’orchestra.
Era dunque il concerto finale della stagione primaverile di quella che ai miei tempi si chiamava ICO-Istituzione Concertistico Orchestrale nata più di 50 anni fa, nel lontano 1967 come organismo della (ex) Provincia di Bari il cui presidente era un tal prof. Fantasia, coadiuvato dal prof. Barbanente il quale era anche il presidente del locale Conservatorio musicale allora diretto da un certo… Nino Rota! L’attuale orchestra si esibiva nell’auditorium di quel Conservatorio che va celebrando i 100 anni della sua nascita. Insomma, un passato glorioso e straordinario per una città, una provincia e una regione che allora si affacciava alla Musica di qualità di livello nazionale.
Proprio come è stato il concerto che abbiamo ascoltato, quello dei MAESTRI appunto, che vedeva sempre sul podio direttoriale l’ottimo direttore d’orchestra Michele Nitti che dirigeva brani di quei Maestri di composizione i quali erano passati di lì sfornando generazioni di bravi musicisti proprio come lui, nativo di Adelfia ma poi formatosi a Milano laddove è stato allievo anche di Riccardo Muti.
Il concerto iniziava con la ouverture settecentesca del Piccinni italiano (1728-1800) tratta dall’opera Le donne vendicate, per poi continuare con una ‘contorta’ suite moderna di Ottavio De Lillo (1948-2001) e continuare con un brano per pianoforte e archi, Idillio (solista la giovane Camilla Chiga), lavoro di Francesco d’Avalos il quale a suo tempo è stato qui maestro anche di un famoso barese (Tony Florio) che ha fatto fortuna a Napoli e in Europa con la riscoperta del patrimonio musicale secentesco napoletano.
Ma alla fine, il clou della impegnativa serata (sempre molto ben governata dalla bacchetta direttoriale e dal gesto preciso e musicale del direttore Nitti) era dato dalle Nozze di Fatima di don Salvatore Pappagallo: un imponente oratorio per soli, coro e orchestra di questo molfettese che negli anni ’60-’80 vi ha insegnato esercitazioni corali. Un brano lungo e complesso che vedeva sul palco la classe del corso di formazione corale del Conservatorio del m° di coro Andrea Gargiulo e con i solisti, tutti studenti o ex studenti del conservatorio Gianpiero Delle Grazie, Antonella Baldantoni, Francesco Masilla, Nico Franchini e dell’organista Vincenzo Filacaro. Molto ci sarebbe ancora da dire e da illustrare per la memoria di noi tutti che non dovrebbe mai far dimenticare l’alto livello di formazione musicale ‘colta’ che dobbiamo solo e sempre a cotanti Maestri dei maestri.
Pierfranco Moliterni