Domenica della Misericordia, celebrata dal Card. Pietro Parolin.
di Antonino Giannone
di Antonino Giannone
Nella II domenica di Pasqua, nel secondo giorno dei Novendiali, sul sagrato della Basilica di San Pietro, ha avuto luogo la Celebrazione Eucaristica in suffragio del Romano Pontefice Francesco, presieduta dal cardinale Pietro Parolin, già Segretario di Stato.
Piazza San Pietro è stata letteralmente invasa dai giovani e adolescenti giunti a Roma per il “loro” Giubileo.
Nella Domenica della Divina Misericordia e di suor Maria Kowalska che fu proclamata Santa da Papa Giovanni Paolo II, abbiamo ascoltato l’omelia del Card. Parolin incentrata sulla “Misericordia, tema centrale della Pastorale e dell’Insegnamento di Papa Francesco.
Nella Domenica della Divina Misericordia e di suor Maria Kowalska che fu proclamata Santa da Papa Giovanni Paolo II, abbiamo ascoltato l’omelia del Card. Parolin incentrata sulla “Misericordia, tema centrale della Pastorale e dell’Insegnamento di Papa Francesco.
Ogni Persona, ogni Cristiano, scopre di essere amato da Dio a prescindere dai suoi meriti e può rialzarsi sempre.
I giovanissimi, i nativi digitali, vivono sempre più nel mondo virtuale e rischiano di essere attratti dal mondo della solitudine, allontanandosi dall’Amore della Famiglia e dei loro Nonni che sono le loro radici.
Parolin, rivolgendosi ai giovani ha detto, che il nostro affetto per Papa Francesco non deve restare solo un’emozione del momento,
Bisognerebbe assistere i Giovani ad avere fiducia nel loro futuro e della società con una vita vissuta in solidarietà con gli altri, con l’insegnamento di Gesù, del Vangelo della Vita, dell’Amore nello spirito di fratellanza con il prossimo.
“La Misericordia di Dio ci aiuta sempre a riprendere il Cammino della nostra vita e ad avere fiducia per realizzare il progetto di Vita nella Speranza promessa da Gesù di arrivare un giorno alla Meta: essere accolti dalla Misericordia e dall’Amore di Dio per condividere la Sua Visione Beatifica nell’eternità.
Parolin, riprendendo parole di Papa Francesco, ha detto che “non c’è Pace sulla Terra, se non impariamo Tutti a dialogare gli uni con gli altri, a perdonarci. Non abbandoniamoci ad essere succubi della tecnologia, in particolare dell’Intelligenza Artificiale”, e nel ricordo di Papa Francesco, aggiungiamo, nel futuro cerchiamo di tutelare l’umano tutto intero,
verso un nuovo umanesimo e non verso un transumamesimo!
Antonino Giannone
Editorialista A.N.I.M. https://www.associazioneitalianinelmondo.org/
Presidente Umanesimo ed Etica per la Società Digitale www.umanesimodigitale.eu