Adesso che son finite le solenni esequie di Jorge Bergoglio, della cui scomparsa sono anch’io dispiaciuto perché, come uomo, ha comunque lasciato un’impronta del suo ministero, il Cattolicesimo deve decidere se, oltre a continuare l’opera di papa Francesco, deve ancora nascondere al popolo dei fedeli le verità evangeliche, insistendo con quella sua dottrina in molti punti in totale “contrasto” con la bibbia.
Questo è fondamentale, a mio parere, e molto più importante dell’elezione del suo successore. Dio ha dato lo stesso mandato ai suoi servitori (Marco 16,16), siano essi vescovi cattolici o pastori evangelici, motivo per cui la Chiesa Romana si trova per l’ennesima volta a decidere se fare la volontà di Jahvè o degli uomini (Atti degli Apostoli 5,29), considerato che il magistero romano non può tuttavia prevalere sulla scrittura. I grossi titoli con cui la stampa ha salutato ed elogiato Bergoglio e taluni manifesti in argentino (sei stato un padre, un maestro, un poeta) potranno aver soddisfatto emotivamente la folla dei fedeli, ma i ministri di Dio son chiamati innanzitutto a “predicare” il vangelo di Cristo fedelmente (Matteo 16,15), non a diffondere dottrine e verità umane fondate dagli uomini: questa è la grande sfida del successore di papa Francesco, sempre che costui avrà il coraggio di uscire dagli schemi del Vaticano come il suo predecessore!
Personalmente dubito ciò avvenga, perchè nessun pontefice ha mai abrogato – in parte o totalmente – le verità canoniche della Santa Sede, prima fra tutte il culto mariano, il culto ai Santi e la venerazione delle reliquie (ossa, teschi, sangue); ma scegliere di seguire il Signore comporta una totale dedizione e conformazione al Credo dei vangeli senza compromessi! Pertanto, al di là degli onori rivolti dal mondo intero al defunto pontefice, che possono ben starci per l’empatia che papa Francesco ha suscitato in molti, è essenziale che il Conclave stabilisca se allinearsi ai vangeli e far conoscere al popolo quelle verità scritturali di cui la gente è all’oscuro, oppure continuare a mantenere il potere temporale e mantenere nell’ignoranza i milioni di fedeli che ignorano gli eventi profetici futuri, principalmente il “ritorno” fisico e visibile di Gesù in Gerusalemme (Zaccaria 14,4) per instaurare il suo Regno, come si recita nel Pater Noster.
Quindi, o la Chiesa crede in questo “regno” davidico e, di conseguenza, ne parla apertamente, oppure dichiara di essere scettica essa per prima e lasci ai fedeli la risposta! Purtroppo, e parlo per esperienza in quanto provengo come formazione cristiana dal RnS di Agrigento, in ambito parrocchiale sono pochissimi i sacerdoti che si allineano sulle verità profetiche della bibbia, ragion per cui giova a ben poco che la folla abbia esaltato la figura del pontefice e poi si aggrappi strenuamente ai sacramenti e alla Chiesa Cattolica stessa, giacché quel che necessita ai fedeli è sentir predicare “tutta” la Parola di Dio nella sua interezza, senza omissioni alcuna e scevra da ogni infarcitura religiosa, peraltro estranea ai testi sacri. Oltretutto, in un momento storico che vede in atto due conflitti di natura “profetica”, rispettivamente il conflitto nella Striscia di Gaza (l’area geografica dove Davide sconfisse il filisteo Golia di Gat) e la guerra in Ucraina (la terra dell’antica Magog di Ezechiele 38), è assolutamente grave che nessun sacerdote o cardinale informa i fedeli sugli eventi prossimi che coinvolgeranno nazioni e popoli, a maggior ragione che l’aumento di terremoti, uragani, inondazioni eccetera sono fenomeni ampiamente predetti dai vangeli quale “segnali” di avvertimento dei futuri flagelli apocalittici (l’ira divina di Romani 1,18). Precisando che non trova alcuna giustificazione dare a queste verità bibliche un significato “spirituale” e puramente simbolico, quando le cose peggioreranno quale risposta daranno ai fedeli gli attuali responsabili?
Tornando al funerale del papa, tutta l’emotività affettiva, le interviste, gli applausi, i titoli, le lacrime, le grida, i flash dei fotografi eccetera potrebbero avere un senso se i milioni di fedeli che hanno assistito alle esequie fossero consapevoli degli avvenimenti futuri per saper come affrontare la realtà futura; pertanto, mi domando se il lettore è cosciente di cosa sta per accadere nel mondo, è cosciente che sta per avvicinarsi un governo ingannevole mondiale, è consapevole che non salva né la Chiesa Cattolica e neppure la Chiesa Evangelica ed è cosciente che la Madonna non ha alcun potere di mediazione, dato che solo Cristo è l’unico intercessore fra il Padre e gli uomini (1^ Timoteo 2,5 – Giovanni 14,6). Ci sarebbero tante altre cose da dire e chiarire, ma l’errore dottrinale su cui il papato romano fonda il suo fondamento Cattolico non è una distorsione di poco conto, perchè è in gioco la vita eterna. Sì, la vita eterna di miliardi di persone che pendono dalle labbra dei ministri di culto! Senza dimenticare le pagine oscure del Vaticano legate, ad esempio, alla morte del banchiere Calvi negli anni 80 e relativi misteri, al decesso sospetto, secondo la stampa, di papa Albino Luciani, la “chiesa” povera che voleva papa Francesco non può identificarsi, in tutta sincerità, con la ricchezza e l’opulenza che si vedono entrando nella Basilica di San Pietro (.): il che dovrebbe spingere la Chiesa a liberarsi di tanti tesori (si pensi ai Musei Vaticani!) che un giorno marciranno, e a rivestirsi di povertà e umiltà dando OGGI da sfamare a poveri ed emarginati. Pertanto, poichè papa Francesco ha terminato la sua “corsa” terrena come Paolo apostolo, e non spetta a me giudicare la condotta altrui, invito il lettore – in special modo i responsabili di stampa – a riflettere liberamente e a lasciare da parte, per un attimo, ogni convinzione teologica per decidere se confidare ancora nell’uomo o cominciare a fidarsi di Dio. Che non può mentire!
Salvatore Giovanni Di Fede (cristiano)