Carlo Dadone nacque a Torino nel 1864 e, nonostante le gravi disabilità (divenne cieco da un occhio e quasi sordo da giovane), si affermò come scrittore autodidatta.

Una delle caratteristiche della nostra ricerca letteraria è scoprire scrittori oggi sconosciuti, ma che sono stati molto atti..vi nel passato. Qui troviamo un disabile e capiamo meglio la sua opera.

Esordì pubblicando novelle su riviste letterarie e consolidò la sua carriera collaborando con Giovanni Bertinetti e l’editore Streglio, firmandosi anche con pseudonimi come Ugo di San Lery e Frombolino.

Scrisse romanzi a puntate, opere umoristiche, gotiche e soprattutto narrativa per ragazzi, diventando uno degli autori più attivi del Corriere dei Piccoli.

Tra i suoi titoli più noti: La piccola Giovanna, Il tesoro del re negro, Le avventure di Capperina e Le fantastiche avventure di Giovannino. Collaborò anche con case editrici cattoliche e, seppur marginalmente, con la propaganda politica del tempo. Morì nel 1931 a Torino.

Romanzi e Racconti per Ragazzi

  • La piccola Giovanna (1916) – grande successo, ristampato fino agli anni ’60

  • Una piccola Robinson (1923)

  • Tompo e Timpa nel paese dei gorilla (1925)

  • Le fantastiche avventure di Giovannino (1930)

  • Giannetto impara a vivere

  • Gigetto quand’era morto e come rivisse

  • Ciccirì in campagna

Il libro di oggi  parla della raccolta di racconti La forbice di legno di Carlo Dadone, scrittore noto per l’umorismo, ma qui alle prese con temi macabri e horror. Nonostante Pirandello gli avesse consigliato di abbandonare questi temi per tornare all’umorismo, l’opera mostra comunque originalità. I sette racconti toccano argomenti tipici del genere – come scienziati pazzi, rianimazione dei morti e trasferimenti d’anima – ma trattati con leggerezza e ironia. Il racconto principale, Il barbiere dei morti (poi La forbice di legno), ha per protagonista un rianimatore alcolizzato che fa riemergere la verità su un’ingiustizia. Gli elementi macabri, però, sono sempre mitigati da uno stile narrativo delicato e ironico, confermando l’anima umoristica di Dadone anche nel contesto horror.

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