Un viaggio nel tempo alla ricerca delle radici.

Sabato 25 aprile 2025, a Gravina in Puglia, nell’ambito della 731ª Fiera di San Giorgio, è stato presentato un volume di grande valore storico e culturale, curato da Domenico Cornacchia. Il libro, intitolato Il Castello di Gravina e la Cattedrale di Altamura nella storia di Federico II di Svevia (16° volume) è stato pubblicato da Il Giornale della Murgia – Centro Studi e Ricerche Peucezia.

Domenico Cornacchia, l’autore

La presentazione si è svolta nella Sala Convegni della città, gremita di un pubblico attento e interessato. Sul palco, i relatori hanno contribuito con interventi che hanno arricchito la comprensione storica dell’opera.

Tra i partecipanti, l’imprenditore Vitantonio Petrone, il dott. Vincenzo Marvulli della Banca Popolare di Puglia e Basilicata, entrambi sponsor dell’iniziativa, e una serie di esperti e studiosi: il prof. Francesco Laiso, ex sindaco di Gravina; l’arch. Pietro Masciandaro; il prof. Michele Murgese; il Gen. (r.) avv. Giuseppe Giove; il prof. Francesco Amendola; il giornalista Giovanni Mercadante; e il prof. Fedele Raguso. A moderare l’incontro, il dott. Francesco Mastromatteo, addetto stampa del Comune di Gravina in Puglia. La serata ha visto anche la partecipazione delle poetesse Arcangela Parrulli, Maria Del Vecchio e Dorella Tota, che hanno incantato il pubblico con le loro poesie.

Le tre poetesse

Il volume, un pregevole lavoro di 263 pagine in formato A4, è arricchito da una copertina che ritrae Federico II; l’immagine del sovrano provenie dal Palazzo Reale di Piazza Plebiscito a Napoli. La copertina simbolica dei due monumenti medievali, la cattedrale federiciana di Altamura e il “Castrum”-“Domus” di Gravina in Puglia, stabilisce un forte legame tra le due comunità, entrambe segnate dall’influenza del grande imperatore svevo.

La biografia dell’autore, Domenico Cornacchia, che vanta un’esperienza pluriennale nel campo professionale e culturale, testimonia un impegno costante per la valorizzazione del territorio e la promozione della sua città. Le prefazioni, a cura di Mons. Giovanni Ricchiuti, già vescovo della Diocesi di Altamura-Gravina, del sindaco di Gravina Fedele Lagreca e del sindaco di Altamura Vitantonio Petronella, sottolineano all’unisono la meticolosità e la passione di Cornacchia nel ricostruire le radici storiche del nostro territorio.

Il volume si distingue anche per la qualità dei contributi storici offerti da numerosi studiosi, che si sono avvalsi di immagini a colori per rendere la lettura più fluida e coinvolgente. Un viaggio nel tempo che esplora le vicende medievali legate a Federico II, con particolare attenzione alla ricostruzione grafica del “Castrum”-“Domus” di Gravina. Un lavoro che ha visto anche la partecipazione dell’arch. Pietro Masciandaro, che ha arricchito la presentazione con un emozionante filmato in 3D, ricreando anche il lago “Pescara” che un tempo lambiva il castello. La virtualizzazione della “Domus”, definita con insistenza dal prof. Fedele Raguso come  “Dimora” di Federico II, ha suscitato grande interesse. “Castello” è, infatti, considerato un termine inappropriato, frutto di un abuso linguistico, mentre il termine “Dimora” meglio rispecchia la funzione storica dell’edificio.

La terza parte del libro si concentra sull’edificazione della cattedrale di Altamura, esplorando anche le opere artistiche presenti al suo interno, grazie ai contributi di Elena Notarnicola e Vincenzo Basile. Un capitolo interessante riguarda l’araldica, con l’analisi degli stemmi presenti sulla facciata e all’interno dell’edificio sacro, a cura di Giovanni Mercadante. Senza dimenticare il MU.DI.MA/Museo Diocesano Matronei, curato da don Nunzio Falcicchio, che arricchisce la narrazione con approfondimenti sul patrimonio storico e religioso della città.

Infine, il volume si conclude con una riflessione sulla festa medievale di “Federicus”, giunta alla sua dodicesima edizione. Il nome stesso della manifestazione ha suscitato discussioni, in quanto “Federicus” è considerato un errore linguistico derivante dal latino maccheronico, proprio quello parlato dal popolo. Tuttavia, gli organizzatori difendono l’uso di questo termine, ormai divenuto parte integrante della tradizione culturale di Altamura.

L’evento si è concluso con la partecipazione delle poetesse Arcangela Parrulli, Maria Del Vecchio e Dorella Tota, che hanno letto alcune delle loro composizioni, aggiungendo una nota di eleganza e poesia alla serata.

Photocredit: Franco Nacucchi, Presidente dell’Associazione 3P/Prevedere, Programmare e Produrre.

 

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