Dal mito di Ippocrate alle Linee Guida Nazionali: viaggio nell’uso cavallo e del suo mondo a scopo terapeutico

Perché parlarne?
I benefici dello stare a cavallo e con il cavallo sono noti fin dall’antichità. Eppure, malgrado la passione di tecnici e
associazioni di settore – e l’egregio lavoro delle Linee Guida Nazionali sugli Interventi Assistiti con Animali (IAA,
2015) – l’utilizzo del cavallo a scopo sanitario fatica a ricevere pieno riconoscimento:
 Non inclusa nei LEA Il DPCM 12 gennaio 2017 (“Nuovi Livelli Essenziali di Assistenza”) non menziona gli
IAA. Gli aggiornamenti successivi non hanno colmato il vuoto. Nel 2024 la Commissione Agricoltura della
Camera ha approvato un emendamento per rendere la terapia con il cavallo erogabile dal SSN, ma il disegno di
legge è tuttora in iter: rimborso e accesso dipendono quindi dalle singole Regioni, con forti disomogeneità.
 Formazione frammentata A lungo i corsi sono nati all’interno di federazioni sportive o centri ricreativi,
aperti a un pubblico eterogeneo e privi di valore abilitante per l’“atto terapeutico”. Dopo il 2015 sono comparsi
master universitari e corsi regionali per coadiutore del cavallo, ma mancano un albo professionale e standard
nazionali condivisi.
 Poco presente nei curricula sanitari Nei corsi di specializzazione medica ( ad es medicina fisica e
riabilitazione, neuropsichiatria infantile, neurologia ) e nelle lauree delle professioni della riabilitazione
(fisioterapia, terapia occupazionale, neuro-psicomotricità, logopedia) l’argomento è trattato solo
marginalmente, nonostante le Linee Guida Nazionali prevedano moduli formativi specifici.
 Scarsa integrazione clinica La mancata copertura LEA e la timida presenza nei curricula universitari
limitano la prescrizione medica, la raccolta di dati clinici e, di conseguenza, la produzione di evidenze
scientifiche.
Un legame antico, un’attività giovane

Anno Tappa storica Rilevanza
VIV sec. a.C. Ippocrate cita «il ritmo curativo dell’andare a cavallo» (riding’s

healing rhythm).

Primo riferimento scritto al cavallo
come “strumento di salute”.

1867

Bethel Hospital, Bielefeld (Germania): prima fattoria
terapeutica ospedaliera; studio su pazienti epilettici e piccoli
animali, cavalli compresi.

Pioniere dell’interazione
uomoanimale in ambito clinico.

1875 Dott. Chessigne (Francia) prescrive l’equitazione a pazienti

neurologici.

Primo uso sistematico del cavallo per
postura ed equilibrio.

1942 Ospedale Militare Croce Rossa, New York: cavalli e altri

animali per il recupero emotivo dei reduci.

Uno dei primi esempi di Animal
Assisted Therapy.

1952 Lis Hartel (Danimarca) vince l’argento olimpico in dressage

nonostante la poliomielite.

Caso mediatico che accende
l’interesse per l’equitazione
terapeutica.
1966 Centro Stordahl (Norvegia) per persone non vedenti: cani e

cavalli nella riabilitazione.

Modello multidisciplinare ancora
attivo.

1972 – Italia Nascono i primi centri di “rieducazione equestre”. Avvio della sperimentazione
strutturata nel nostro Paese.
1980 FRDI (Federation of Riding for the Disabled International). Prime definizioni e standard

internazionali.

1981 Delta Society (oggi Pet Partners). Linee guida sull’interazione

uomoanimale.

Evidenze di efficacia Metaanalisi recenti segnalano miglioramenti su equilibrio (paralisi cerebrale intanitle, sclerosi
multipla), tono dell’umore (depressione) e funzioni sociali (autismo). Tuttavia l’eterogeneità di protocolli e definizioni
limita la forza delle conclusioni.
Criticità tassonomica La letteratura utilizza un ventaglio di sigle (Hippotherapy, Therapeutic Riding,
EquineFacilitated Psychotherapy…). A livello internazionale si stanno consolidando i termini ombrello EAT /
EAS –Equine Assisted Therapy / Equine Assisted Services, mentre in Italia il pubblico continua a parlare di
ippoterapia o riabilitazione equestre e ancora troppo poco di IAA: questa babele terminologica complica la ricerca
scientifica e la regolamentazione.

Perché la normativa conta (anche per chi non è addetto ai lavori)
1. Qualità delle cure Le Linee Guida Nazionali fissano ruoli professionali (medico referente, coadiutore del
cavallo, veterinario, fisioterapista), criteri di sicurezza e benessere animale.
2. Tutela dell’utente Percorsi valutativi prepost trattamento e obiettivi clinici misurabili evitano
improvvisazioni.
3. Tutela del cavallo Requisiti etologici e sanitari garantiscono che l’animale sia partner e non “strumento”.
4. Accessibilità Una cornice normativa chiara favorisce convenzioni con enti pubblici e assicurazioni,
abbattendo i costi a carico dei fruitori.
Verso nuove frontiere
L’uso terapeutico del cavallo unisce una storia millenaria a sviluppi scientifici recenti. Grazie alle Linee Guida
Nazionali 2015 oggi possediamo standard professionali; manca però l’ultimo passo – l’inclusione nei LEA – per
renderlo davvero un’opzione terapeutica accessibile e riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale.
Nel prossimo articolo entreremo nel dettaglio delle Linee Guida Nazionali: definiremo i ruoli, le competenze e le
attività previste, spiegando perché l’équipe riabilitativa multidisciplinare e soprattutto interdisciplinare è
fondamentale per trasformare l’interazione uomo-cavallo, i suoi usi e il suo ambiente in atto terapeutico rigoroso e
misurale.
Riferimenti bibliografici principali
1. Accordo StatoRegioni 25 marzo 2015, Rep. Atti 60/CSR – Linee guida nazionali per gli Interventi Assistiti
con Animali.
2. DPCM 12 gennaio 2017 – Definizione e aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Gazzetta
Ufficiale n. 65, 18032017.
3. Bachi, K. et al. (2020). The effectiveness of equineassisted interventions: A metaanalysis. Journal of Clinical
Medicine, 9(5), 1590.
4. Schrader, C. et al. (2022). Hippotherapy for balance and gait in multiple sclerosis: A systematic review and
metaanalysis. Multiple Sclerosis Journal, 28(5), 669682.
5. FRDI (1980). International Therapeutic Riding Handbook. Federation of Riding for the Disabled
International.
6. Pet Partners (ex Delta Society) (2018). Standards of Practice for AnimalAssisted Interventions.
7. Stuckey, H. et al. (2021). EquineAssisted Services in neurorehabilitation: A scoping review. Disability &
Rehabilitation, 43(20), 28712884.

Dott.sa Barbara Montagnana Fisiatra, tecnico Fise di Volteggio, tecnico Fise Paralimpico

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