Riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale dell’ex ILVA di Taranto, secondo Europa Verde sono violate regole di trasparenza ed elusa la sentenza della Corte di Giustizia Europea.

Rosa D’Amato, Commissaria regionale, Fulvia Gravame  e Antonio Lenti, candidati della lista Alleanza Verdi e Sinistra

 

La questione del riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’ex ILVA di Taranto è al centro di un dibattito acceso.

Oggi qui stiamo a denunciare pubblicamente e alla Commissione Europea tramite due interrogazioni dei nostri parlamentari europei, che la procedura di riesame è inficiata dal DL 03/2025 che di fatto elude la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 25 giugno 2024.

Essa ha si stabilito che gli impianti industriali che causano danni alla salute e all’ambiente devono essere chiusi, e ha sottolineato l’importanza di includere la Valutazione del Danno Sanitario (VDS) nei procedimenti di rilascio e riesame dell’ AIA e fissa i valori limite di emissione NON alla sola Direttiva 2010/75, ma richiede che siano imposti valori limite di emissione più rigorosi e che quindi l’autorizzazione deve quindi contenere misure supplementari.

Ciò significa che i limiti di emissione per tutte le sostanze tossiche devono essere prescritti in base alla direttiva europea vigente ( che ha recepito quelli indicati dall’OMS ) : Direttiva (UE) 2024/1785 che modifica la vecchia 75/2010 e all’ANAC, al Prefetto e al Ministero la mancanza di trasparenza del processo e di pubblicità degli atti.

Sul Sito[1] del Ministero infatti NON sono pubblicati ad esempio i seguenti atti:  i Verbali della Conferenza dei Servizi del 2024 e 2025, i pareri degli Enti Locali, dell’Istituto Superiore di Sanità, il Parere Istruttorio Conclusivo, il Piano di Monitoraggio e Controllo.

Sono quindi disattese dal Ministero e dal Governo normative nazionali ed europee che garantiscono ai cittadini il diritto alla trasparenza e la partecipazione in materia e quale strumento di controllo diffuso e incisivo sul buon governo dell’ambiente e quindi di protezione della salute.

Sono azioni queste che ci vedranno protagonisti nella prossimo Consiglio Comunale e in Giunta istituendo  un “Tavolo Permanente di Vigilanza Ambientale” costituito dal Sindaco e/o suo delegato, tecnici specializzati, Enti di controllo (es. ARPA, ASL, ecc.) e comitati cittadini con ampi poteri di controllo e intervento al fine di tutelare i diritti dei cittadini, con il compito specifico di vigilare, denunciando eventuali ritardi o irregolarità, le fasi previste della transizione industriale.

Obiettivo primario sarà mettere in sicurezza le aree più a rischio e valorizzare il territorio, attraverso interventi di riqualificazione, monitoraggio e prevenzione. Un profondo cambiamento per realizzare la transizione verde ed ecologica.

Per AVS nessun riesame dell’ AIA sarà mai risolutivo delle problematiche ambientali e sanitarie.  476 o 600 prescrizioni, non saranno sufficienti a garantire la protezione della salute e dell’ ambiente, nella sostanza lasceranno la realtà immutata. Infatti comunque si continuerà a produrre con ciclo integrale, bruciando carbone ed utilizzando impianti obsoleti e fatiscenti.

[1]https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/2038/14487

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