COPERTINO – Non è bastata una chiesa per contenere l’amore. Non sono bastati gli applausi, le lacrime, le rose, le maglie, le sciarpe. Il dolore che ha attraversato Copertino e l’intero Salento per la scomparsa di Graziano Fiorita ha superato ogni confine, ogni bandiera, ogni appartenenza. È diventato linguaggio universale. Dopo il primo, emozionante abbraccio ricevuto da migliaia di tifosi allo stadio, la comunità si è stretta con rispetto e gratitudine intorno alla casa funeraria Mosè, dove amici e conoscenti, ex calciatori, dirigenti e cittadini comuni hanno vegliato il suo corpo. Un silenzio composto, carico di commozione, ha accompagnato ogni sguardo rivolto a quell’uomo che ha curato con amore le gambe dei campioni e i cuori di tutti. Poi il corteo, la chiesa, gli applausi. Il feretro portato con tenerezza, al centro la borsa da lavoro, come se anche per l’ultimo viaggio volesse essere utile, concreto, presente. E con lui, la maglia giallorossa, la sciarpa, i simboli di una vita donata senza riserve alla squadra del Lecce e alla sua gente.
“Non chiediamoci il perché, ma per chi”, ha detto don Quintino, rivolgendosi alla moglie Azzurra, ai figli, agli amici. Un invito a non restare imprigionati nel dolore, ma a trasformarlo in testimonianza. Perché Graziano non è solo un ricordo: è esempio, è presenza viva nel cuore di chi lo ha conosciuto. Ha incarnato la bontà silenziosa, la cura dietro le quinte, la professionalità senza clamore. Oggi, il Salento piange un uomo che ha insegnato che la forza non è nell’ostentazione, ma nella dedizione. Che si può fare la differenza con un sorriso, una mano tesa, una parola sussurrata. Graziano Fiorita non ha lasciato un vuoto, ma una traccia profonda. La sua storia è già leggenda, scritta nel cuore di chi ama il Lecce, e più ancora, la bellezza silenziosa del prendersi cura. All’uscita, un fiume di persone ha formato due ali umane tra le quali il feretro ha proseguito il suo cammino terreno. Tra i fiori giallorossi, si avvertiva forte il senso di incredulità. Le lacrime non bastavano a raccontare l’assenza.
Anche il presidente Gabriele Gravina ha reso omaggio con parole di grande rispetto: “Quando avviene un caso drammatico come questo, serve un protocollo che sappia mettere al centro l’umanità prima delle regole. Il dolore del Lecce è il dolore del calcio italiano”. Non solo vicinanza istituzionale, ma consapevolezza che certi uomini diventano simboli collettivi.
La società Lecce ha scelto di onorarlo in ogni modo, anche con una maglia speciale, segno tangibile di memoria e rispetto. Perché il calcio non è solo sport, è famiglia, identità, cuore. E Graziano Fiorita era il cuore nascosto che batteva per tutti.
Lecce, nessuna multa per la maglia indossata a Bergamo per Graziano Fiorita
Alla fine ha prevalso il buon senso: il Lecce non riceverà nessuna multa per la maglia indossata a Bergamo senza loghi, senza colori e senza la patch della Serie A, in segno di protesta per aver dovuto giocare la gara prima dei funerali del fisioterapista Graziano Fiorita. Sulla maglia solo la scritta “nessun valore, nessun colore”, annunciata con un duro comunicato della società contro quella che era stata definita la partita “dei valori calpestati” senza il preavviso necessario. Bisogna stabilire dei protocolli sui recuperi.
Intanto, in vista della sfida Lecce-Napoli, si è svolta una delicata riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza. A seguito delle tensioni e dei rischi evidenziati dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, è stato deciso che i tifosi napoletani potranno accedere solo nel settore ospiti, e solo se in possesso della tessera del tifoso .Inoltre, sono in corso verifiche su 1250 biglietti acquistati da soggetti nati in Campania e destinati ad altri settori dello stadio, in particolare la Tribuna Est. Secondo quanto raccontato dai dirigenti del Lecce, risultano già acquistati 1.250 biglietti (di cui oltre mille in Tribuna Est) da persone nate a Napoli ma residenti altrove. Su questo verrà acceso un faro, per scongiurare il rischio che vi siano “false dichiarazioni di residenza” (per altro utilizzando spesso, Lecce) solo per acquistare i biglietti.
La verificata elusione delle limitazioni disposte con l’acquisto, da parte dei tifosi campani, di tagliandi in settori diversi da quello degli ospiti, comporterà l’annullamento del titolo di accesso allo stadio nonché le conseguenti misure sanzionatorie», spiegano dalla Prefettura. «Pertanto, al fine di garantire il rispetto delle misure organizzative disposte dall’Osservatorio, il consesso ha previsto capillari controlli che saranno effettuati dalla Questura di Lecce di concerto con l’Ufficio Anagrafe del Comune, al fine di verificare l’effettiva residenza dei supporters napoletani». Queste misure sono state adottate per evitare possibili violazioni delle normative e garantire un accesso sicuro e regolare per i tifosi ospiti, mantenendo l’ordine pubblico durante la partita. I controlli incrociati tra Questura e Anagrafe mirano a evitare infiltrazioni non autorizzate che possano mettere a rischio l’ordine pubblico. Una misura rigida, ma dettata dalla necessità di tutelare la sicurezza e la serenità di un ambiente già provato dal lutto. Sarà una partita diversa, carica di emozione, ma anche di responsabilità.