“Oggi, quasi tutti i soggetti in capo alla comunicazione avranno qualcosa da esprimere. Personalmente trovo corretto sottolineare che oggi é la FESTA DEL LAVORO, ancor prima che non quella dei LAVORATORI. Senza LAVORO non potrebbero esserci i LAVORI. La giusta catena è IMPRESA/DATORE DI LAVORO ->LAVORO–> LAVORATORE. Se proprio volessimo completare questo circolo, le Scienze Economiche ci indicano che in testa a questa ‘catena’ dovremmo collocare il CAPITALE, mentre in coda dovremmo collocare il PROFITTO, ma spesso anche le PERDITE: esizali per la vita di ogni impresa.
FESTA del lavoro che vede scorrere fiumi di parole: ormai troppo simili l’una all’altra, di anno in anno, al punto da rasentare l’ovvietà.
Quello che invece invita a toni più sommessi e riflessivi, sono le TRAGEDIE, le troppe tragedie, che costellano il mondo del lavoro.
In questo caso, provo fastidio e insofferenza, cogliere anche in queste situazioni il ricorrere di valutazioni, espressioni, promesse, purtroppo ormai ricorrenti, troppo ricorrenti per non farci riflettere: ma allora cosa si è fatto, in quest’anno passato, e in quello prima e prima ancora… Si è fatto poco, pur volendo fare molto? Non ha ben funzionato la macchina dell’Amministrazione Pubblica ovvero la famosa ‘catena di comando’? C’è stata irrazionale dispersione delle risorse dedicate? …. Tante le domande, molte le possibili risposte, un po’ poche le risposte autentiche.
Lungi da me criticare questo o quello…, voglio credere che tutti gli attori in causa facciano la loro parte, e bene.
Ma la gente continua morire: e non si può MORIRE DI LAVORO.
E’ questo il vero focus di questa giornata: deve essere chiaro non solo l’impegno e lo sforzo profuso per disciplinare/migliorare il contesto in ogni sua parte: occorrono proposte immediate, serie, all’insegna della concretezza e della sostenibilià, così da poter essere subito realizzate.
Mi sarebbe piaciuto ascoltare questo da chi IL MONDO DEL LAVORO deve proteggerlo davvero e intende qualificarlo sempre di più: il LAVORO E’ PREZIOSO e chi si reca ogni mattino a raggiungere la propria postazione di lavoro, deve avere piena fiducia che la sera ritornerà alla sua casa, alla sua Famiglia, ai suoi affetti.
Si dovrà esser certi che, salvo l’imponderabile, chi saluta il proprio caro che si reca al lavoro, la sera lo potrà riabbracciare serenamente per poter proseguire a tessere, insieme, la propria Vita. Il proprio Futuro.
Molte questioni, oltre queste, restano sul tappeto: ma per risolverle occorre, non un estintore estemporaneo, ma eliminare le cause che portano all’incendio stesso. Il LAVORO deve essere PROTETTO E REMUNERATO con criteri equi e legali.
Inoltre, non può essere che, nell’ambito del medesimo contesto UE – che pur segue e disciplina il mondo del lavoro, con il supporto della BCE – a parità di lavoro/di mansione, ci possa essere sperequazioni tanto profonde.
Giuseppe Bellantonio”