SURBO (Lecce) – Un’aggressione brutale e del tutto inaccettabile si è consumata martedì sera nella sede di continuità assistenziale di via Don Francesco Cosma, a Surbo, dove un giovane medico di 29 anni, in servizio nonostante la fine del turno ambulatoriale, è stato colpito con uno schiaffo in pieno volto da un paziente, riportando la rottura degli occhiali. Il presunto aggressore, un uomo poco più che trentenne, è stato già individuato dai carabinieri che stanno procedendo con le verifiche del caso. Erano circa le 23.30 quando il giovane, giunto sul posto accompagnato dai genitori, ha citofonato insistentemente alla struttura sanitaria, nonostante l’orario di chiusura previsto alle 22.30. Il medico di turno ha comunque deciso di aprire la porta per fornire assistenza. La richiesta era quella di un’iniezione per un forte dolore ai denti, analoga a una prestazione ricevuta la sera prima da un altro collega. Secondo la ricostruzione della vittima, dopo aver insistito per ricevere assistenza immediata, l’uomo avrebbe perso la pazienza: prima le parole aggressive, poi il gesto violento. Uno schiaffo improvviso, forte, che ha colto di sorpresa il medico e gli ha rotto gli occhiali. Subito dopo l’aggressione, il paziente e i suoi genitori si sono dati alla fuga. Scosso ma lucido, il medico ha denunciato il fatto ai carabinieri. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella struttura hanno consentito di individuare l’autore del gesto e il padre che lo accompagnava. La loro posizione è ora al vaglio degli inquirenti che indagano per accertare le responsabilità e verificare le ipotesi di reato, tra cui aggressione e minacce a pubblico ufficiale.
La condanna delle istituzioni
Non si è fatta attendere la reazione del sindaco di Surbo, Ronny Trio, che ha espresso “vicinanza e solidarietà al medico vittima di violenza”. «Un gesto vile e inaccettabile – ha dichiarato – che ci colpisce come comunità. Dobbiamo alzare la voce e dire chiaramente che a Surbo non c’è spazio per la violenza. Esprimiamo la nostra ferma condanna e ribadiamo il rispetto per chi ogni giorno si prende cura degli altri». Parole dure anche da parte del presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Lecce, Antonio De Maria: «Non è più tempo di parole al vento. Questa spirale di violenza va spezzata. Lavoreremo con fermezza affinché si applichino le misure previste, incluso l’arresto in flagranza differita. Ogni aggressione danneggia non solo i singoli medici, ma l’intero sistema sanitario e i cittadini che vi si affidano».
Una piaga ormai diffusa
L’episodio di Surbo non è un caso isolato: è la seconda volta che il giovane medico viene aggredito nell’esercizio delle sue funzioni. Un dato allarmante che fa emergere, ancora una volta, la necessità di garantire maggiore sicurezza e tutela agli operatori sanitari. La richiesta di interventi strutturali e normativi, ormai non più rinviabili, si fa sempre più pressante. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri per fare piena luce sulla vicenda. Il messaggio, però, è già chiaro: la violenza non può e non deve trovare alcuna giustificazione, soprattutto nei confronti di chi ha scelto di indossare il camice bianco per curare e proteggere.