” Il lavoro precario uccide. Uccide la dignità, uccide il futuro, uccide la speranza. È inaccettabile che ci siano lavoratori poveri, persone che, pur lavorando, non riescono a vivere con dignità. Questo è sfruttamento, non è economia” (Papa Francesco )
La considerano giornata di festa , questo Primo Maggio 2025 . Giornata di mobilitazione ma di certo per i referendum di giugno.
Dovrebbe essere invece una occasione di bilancio e di riflessione , ma di festa per quanto mi riguarda no. Per la brutale ragione che non c’è nulla da festeggiare. Mai come oggi, ma dura da fine anni 80 , il lavoro è stato umiliato e offeso.
Mai è stato così ignorato, nelle sue esigenze materiali e nelle sue ragioni ideali, nella società e nelle istituzioni. Nel mercato del lavoro e sui posti di lavoro. Centrale oggi dovrebbe essere la riflessione sulla sicurezza nel lavoro e il grido forte , verso l’orrore di infortuni e morti
. Incredibile poi ascoltare e riflettere sulla divergenza , tra le parole della Premier e del Capo dello Stato !
Prima di parlarne voglio richiamare le parole di quel grandissimo Papa , che ci ha lasciato : ” Il lavoro precario uccide. Uccide la dignità, uccide il futuro, uccide la speranza. È inaccettabile che ci siano lavoratori poveri, persone che, pur lavorando, non riescono a vivere con dignità. Questo è sfruttamento, non è economia” .
Le parole del Presidente Mattarella : ” I salari reali a marzo 2025 sono dell’8% più bassi rispetto a quelli di gennaio 2021”, quindi la quantità di beni e servizi acquistabili con il salario monetario, di oggi che è inferiore a quattro anni fa”
Parole che incrociano quelle di Draghi pronunciate a dicembre : ” Le politiche europee hanno tollerato una bassa crescita salariale come mezzo per aumentare la competitività esterna, aggravando il debole ciclo reddito-consumo. I decisori politici hanno rivelato una preferenza per una particolare costellazione economica, basata sullo sfruttamento della domanda estera e sull’esportazione di capitale con bassi livelli salariali. Ma questa costellazione non è più sostenibile“.
E cosa dire in questo 1 maggio dove la politica risponde a chi chiede il cambiamento di paradigma centrandolo rivoluzione ecologica e ricostituzione della dignità del lavoro e dei cittadini , che per fermare la crisi bisogna strappare il green deal quindi la centralità dell’ambiente , della decarbonizzazione superandole fonti fossili e puntare sul riarmo, droni, missili , bombe intelligenti e nucleare tattico?
Un orrore quest’ultimo perché usa uranio impoverito!
E quale stato europeo inizia subito il percorso di riconversione ? La Germania ovvero lo stato che ha imposto attraverso i limiti del deficit e del debito rispetto al PIL , e il pareggio di bilancio del fiscal compact quelle politiche di austerità che hanno distrutto diritti sociali , patrimoni e reddito di questo paese.
Pronto i suoi bracci armati Banca Centrale Europea e Commissione a colpire chi disobbediva ,che oggi tacciono su una Germania diventata all’improvvisa negatrici di qualsiasi vincolo macroeconomico !
Loro senza dart conto a nessuno hanno cambiato la Costituzione con la vecchia maggioranza e nessuno ha osato contestare la deroga rispetto al Patto di Stabilità e Crescita approvato mesi fa .
Noi ci siamo subito uniformato attratti dal fatto che l’unico settore manifatturiero , a tirare è quello delle armi.
Produrre munizioni e testate ha lo stesso beneficio economico di investire in macchinari o infrastrutture di fabbrica? Le armi sono destinate a essere immagazzinate o distrutte, piuttosto che utilizzate per accelerare la produzione o accorciare i tempi di percorrenza.
Entusiasti dalla crescita di Leonardo e della performance dell’indice Eurostoxx della difesa e dell’aerospazio che, in questi tre anni di guerra è cresciuto del 134% .
E così Fincantieri , Iveco , Avio . Sugli altri listini europei Airbus , Safran , Rolls , Rheinmetall. Tira solo il settore militare e infatti Iveco si allea forse a Leonardo, dagli autocarri alle autoblindo. Corvette e motovedette non sono forse nei piani industriali di Fincantieri?
Quanta precarizzazione esiste oggi 1 maggio al netto delle sponsorizzazioni ? Una precarizzazione del lavoro che si regge sullo scatenarsi della guerra tra poveri: i penultimi contro gli ultimi, i bianchi contro i neri, i nativi contro i migranti, i maschi contro le femmine, i giovani contro gli anziani.
Nel 2024 come certificato dall’Osservatorio di Bologna sui morti del lavoro i lavoratori deceduti sono stati 1424. C’è uno spread sociale, che misura il dislivello nella dignità del lavoro, il quale è elevatissimo rispetto a quello di quello finanziario.
La Premier festeggia i record di occupazione e il calo dei disoccupati, il presidente della Repubblica denuncia la gravità della questione salariale. Oggi ci sarà come sempre un profluvio di retorica, ma da domani i sarebbe opportuno che partiti, sindacati, associazioni di imprese si impegnassero nell’analizzare le cause strutturali i di questo problema e su quali soluzioni propongono