Negli Stati Uniti, milioni di galline ovaiole colpite influenza aviaria contagiosa anche per l’uomo.

La battaglia contro virus e batteri portatori di malattie è antica quanto la storia dell’uomo , dato che questi microrganismi abitano da sempre con noi il pianeta. Spesso ne siamo usciti vincitori dopo tempo e a volte a caro prezzo. Virus, era un termine già adoperato dai Romani per indicare i succhi delle piante, le secrezioni in genere e i veleni. I virus sono microrganismi non visibili né ad occhio nudo né al comune microscopio ottico. Si tratta indubbiamente di esseri viventi, in quanto capaci di nutrirsi, crescere, riprodursi. Ma non possono essere considerati cellule: difatti il loro DNA o RNA è semplicemente incapsulato in proteine, ed essi mancano di una membrana che hanno invece tutte le cellule. Sono obbligati a vivere nell’interno delle cellule, delle quali utilizzano i processi metabolici per poter sopravvivere.

Antonj van Leeuwenhoek 

Alla fine del ’600, un venditore olandese di stoffe, Antonj van Leeuwenhoek, appassionato di lenti, mise a punto un ingegnoso sistema, che verrà poi chiamato microscopio,per indagare il mondo dell’invisibile a occhio nudo. Da allora, per circa due secoli, scienziati di ogni parte del mondo, favoriti sia dai miglioramenti tecnici apportati nella costruzione di strumenti ottici sia dai perfezionamenti nelle tecniche di microscopia e di colorazione, si affannarono dietro traballanti microscopi cercando di carpire i segreti dell’origine delle malattie infettive.

Il 1918 segnò la nascita di un nuovo virus dell’influenza che si sparse in tutto il mondo causando tassi di mortalità mai visti prima anche tra i giovani. Circa un terzo della popolazione mondiale ne fu colpito durante la pandemia del 1918-1919.

Le ipotesi sull’origine dell’infezione sono diverse, per molti il virus partì dalla Cina, subì una mutazione negli USA e poi si diffuse in Europa dalla Francia. La Spagna, fu il primo Paese a parlarne sui propri giornali che non erano soggetti alla censura di guerra per cui fu chiamata ”la spagnola”.

IA photo

Per quanto devastante fosse la pandemia del 1918, il tasso di mortalità fu inferiore al 5% mentre l’attuale virus dell’aviaria presente negli USA e comparso la prima volta in Cina nel 1997 sembra dare una mortalità di circa il 50% nelle persone infettate.

Per evitare il rischio di una spaventosa pandemia da Virus H5N1 gli esperti consigliano di: allevare galline e uccelli in gruppi più piccoli e in condizioni meno stressanti, con accesso all’aria aperta e ponendo fine alla pratica dell’allevamento per una crescita rapida o per la produzione innaturale di uova a scapito dell’immunità. 

 

Umberto Palazzo

Editorialista de IlCorriereNazionale.net

 

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