A proposito della preoccupazione degli abitanti di diversi quartieri di Roma, per l’enorme quantità di alberi tagliati o capitozzati (potati in maniera eccessiva), riporto alcune righe da un articolo di “Terra Nuova” (https://www.terranuova.it/ chiedi-all-esperto/il-5g-e- nemico-degli-alberi).
“Gli alberi sono profondamente importanti per la salute pubblica. Possono fornire climatizzazione e raffrescamento delle città, riducendo l’effetto «isola di calore», assorbono la CO2, filtrano le acque reflue e creano habitat per gli uccelli. In uno studio pubblicato sulla rivista Pnas1, gli scienziati dell’Università del Wisconsin di Madison hanno dimostrato che è necessaria una copertura alberata di almeno il 40% della superficie cittadina per contrastare l’effetto di riscaldamento dell’asfalto.
In un altro studio, pubblicato su JAMA Network Open2, i ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno concluso che «rendere verde e fruibile un terreno urbano riduce in modo significativo la percezione di depressione e migliora la salute mentale generale dei residenti»”.
In un altro studio, pubblicato su JAMA Network Open2, i ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno concluso che «rendere verde e fruibile un terreno urbano riduce in modo significativo la percezione di depressione e migliora la salute mentale generale dei residenti»”.
“Parlando di danni ambientali derivanti dall’iper-tecnologia, non si può tacere del processo di trasmissione dati via radio su cui i padroni del mondo stanno investendo miliardi di euro: il 5G. Grazie a questo sistema sarà possibile la diffusione del segnale internet sull’intero orbe terracqueo, attraverso le onde radio di quinta generazione (da cui l’acronimo), che funzionano a frequenze che variano da 3 GHz a 300 GHz (in Italia da 3 GHz a 30 GHz)”.
“Il tema è delicato, vista la sensibilità dei cittadini sull’argomento alberi. Il poco che si riesce a capire esce dal rapporto 5G Planning – Geospatial considerations4, in cui una fonte autorevole, il Ministero britannico per la cultura e l’innovazione digitale, dà consigli per far circolare meglio le onde. A pagina 39 dello stesso studio leggiamo di «alberi che potenzialmente bloccano i segnali provenienti dalle antenne montate sullo stadio». A pagina 40 si sottolinea che «ci sono alberi decidui, che possono dare un limitato degrado del segnale nei mesi invernali ma, in estate, si potrebbe avere un degrado significativo». E a pagina 41: «Molti alberi bloccano chiaramente qualsiasi allineamento tra le antenne sui lampioni»”.
Ora, noi ci rifiutiamo di credere che siano stati abbattuti e che si stiano abbattendo tuttora una grande quantità di alberi non perché seriamente pericolanti, ma perchè costituirebbero un ostacolo per le onde radio di quinta generazione. Sarebbe un’infamia e non vogliamo crederci. Ma qualche dubbio è più che lecito.
Il Giornale dell’Ambiente nel giugno del 2022: “Costa meno abbattere un albero che installare un’antenna per permettere al segnale di superarlo. D’altronde, l’aumento dei tagli sta andando di pari passo con la diffusione del 5G in tutto il mondo.
Renato Pierri