Sforzini (Rinascimento): Israele nell’Unione Europea – la risposta necessaria alle provocazioni antisemite del Primo Maggio

Dichiarazioni di Luca Sforzini, esperto d’arte e fondatore del movimento politico e culturale Rinascimento

Di fronte alla drammatica recrudescenza dell’antisemitismo in Europa, riemerge più attuale che mai la visione del leader radicale Marco Pannella:

“Allargare le frontiere dell’Unione europea fino a comprendere lo Stato ebraico è l’unica possibilità di andare verso una rivoluzione democratica in tutto il Medio Oriente”.

Afferma Luca Sforzini: “Di fronte a un’Europa che rischia di perdere il suo slancio morale, il suo peso e la sua missione storica, oggi si impone un gesto politico forte, concreto, coraggioso: proporre ufficialmente al governo israeliano l’avvio immediato delle pratiche di adesione all’Unione Europea. Non si tratta di una provocazione, ma di una necessità strategica, culturale ed etica”.

Israele rappresenta un presidio avanzato dei valori del mondo libero: libertà, pluralismo, Stato di diritto. Ecco perché Rinascimento rilancia con forza questa proposta: un’Europa davvero democratica deve includere Israele come partner politico, culturale ed economico pieno e legittimo.

Oggi, con la guerra in Ucraina ancora in corso, l’instabilità nel Libano meridionale e la crisi tra Iran e Israele ai massimi storici, l’Unione Europea è chiamata ad assumersi la responsabilità di costruire un nuovo orizzonte euro-mediterraneo. Israele è isolato, ma non deve essere lasciato solo”.

Il caso del Primo Maggio

Gli eventi recenti al Concerto del Primo Maggio a Roma – con il gruppo Patagarri che ha intonato “Palestina libera” sulle note di “Hava Nagila”, tradizionale canto ebraico – hanno suscitato la giusta indignazione della Comunità Ebraica di Roma. Il presidente Victor Fadlun ha parlato di un’esibizione “ignobile” e “macabra”.

“Questo episodio – continua Sforzini – è il sintomo di una malattia culturale: l’antisemitismo che si traveste da attivismo, la dissacrazione dei simboli per inseguire un consenso omologato. È paradossale che in un evento dedicato ai diritti si dia spazio all’odio. Per questo Israele deve essere accolto in Europa: per alzare l’asticella dei valori comuni, non per abbassarla a slogan di piazza”.

Una proposta concreta, una sfida storica: l’ingresso di Israele nell’Unione Europea sarebbe un segnale politico fortissimo: contro l’antisemitismo dilaganteper un Mediterraneo più stabile e democraticoper riaffermare il ruolo geopolitico dell’Europa nel mondo.

Chiediamo – conclude Sforzini – alle istituzioni europee, ai governi nazionali e alla società civile di sostenere pubblicamente questa iniziativa. È tempo di scegliere tra l’inerzia del silenzio e il coraggio della civiltà. Difendere Israele non è solo una questione diplomatica: è una sfida di civiltà”.

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