ASL Bari punta a una migliore prevenzione delle temute patologie cerebrali attraverso la Neurologia dell’Ospedale di Venere, Università di Bari, RSA private e Associazioni di Volontariato.
ll cervello è la centrale di comando della Longevità, i neuroni sono centraline che perdiamo per strada ma possiamo attivare risorse cerebrali nascoste. La Ricerca Scientifica è sempre più impegnata nel cercare di scoprire il misterioso funzionamento del cervello, fondamentale per una sana longevità.
Quello che si sa è che dopo i 40-50 anni il cervello diminuisce di peso del 2% ogni dieci anni e che questa diminuzione aumenta dopo i 70 anni. La riduzione di volume riguarda la corteccia cerebrale (materia grigia) dove si trova la cellula principale che è il neurone in analogia a una cellula del cuore, matura e non si divide più.
Invecchiare in Salute richiede soprattutto un cervello efficiente e le strategie per una sua difesa richiedono uno stile di vita capace di minimizzare eventuali deficit o il rischio di eventi acuti cebrovascolari con sana alimentazione, attività fisica e socializzazione.
Durante il convegno “L’arte di Invecchiare in Salute: Ricerca, Riflessione e Prevenzione” organizzato dal Dipartimento di Prevenzione, diretto dal dr. Nicolò Vincenzo De Pasquale, e dalla responsabile del progetto, dr.ssa Antonella Spica.
Il dott. Giuseppe Rinaldi Direttore della U.O.C. di Neurologia e Stroke Unit dell’Ospedale di Venere di Bari ha evidenziato come ogni anno vengano ricoverati in emergenza circa 800 pazienti per patologie cerebrovascolari e ricoveri e procedure interventistiche, pur raggiungendo risultati terapeutici impensabili sino a qualche anni fa, potrebbero essere contenute con una maggior prevenzione.
Un progetto della ASL Bari ha “studiato” mille over 65 tra uomini e donne, la metà ospiti di RSA del Gruppo Korian e del Gruppo Villa Argento e l’altra metà reclutata attraverso dieci open day, all’interno del Progetto “Healthy Ageing” dedicato a migliorare le condizioni fisiche, psicologiche e relazionali della popolazione anziana in un’ottica di prevenzione e integrazione sociale.
Sono stati coinvolti: medici, assistenti sanitari, psicologi e terapisti con impiego di numerosi test, percorsi assistenziali, programmi di promozione della salute e socializzazione per ottimizzare capacità sensoriali, allenare le naturali capacità di apprendimento,migliorare la meta memoria e il tono dell’umore, nell’ambito di una attività riabilitativa personalizzata, su misura dell’anziano.

Il successo dell’iniziativa è stato completato da una larga partecipazione congressuale di sanitari interessati alla tematica e dall’impegno dichiarato della Direzione della ASL di prendere in seria considerazione ulteriori programmi di Prevenzione.
Umberto Palazzo