C’è già Pensiero Popolare Italiano. E non guarda a sinistra
L’annuncio dell’assessore Alessandro Onorato e del senatore Goffredo Bettini di voler costruire un’area “moderata” a sostegno della ricandidatura di Roberto Gualtieri appare come l’ennesimo tentativo calato dall’alto. Una mossa di palazzo, più tattica che autentica, che ripropone vecchie dinamiche partitiche in un contesto profondamente mutato. Ma soprattutto, è una mossa fuori tempo massimo: quello spazio è già occupato da Pensiero Popolare Italiano.
Lo ha detto chiaramente Fabio Desideri, segretario politico nazionale del movimento. “Stiamo lavorando, da mesi, alla costruzione di una lista civico-popolare in vista delle elezioni amministrative del 2027. Una lista autonoma, radicata nei territori, che non guarda a sinistra, ma neppure accetta subordinazioni al centrodestra tradizionale”.
“Se l’iniziativa ‘Viva Roma sempre’ può andar bene allo stadio, quando gioca la Magica Roma, in politica le cose stanno molto diversamente” ha aggiunto Desideri. “Bettini e Onorato fanno male i loro conti. Lo spazio moderato esiste, ma non è né vuoto né disponibile. È già rappresentato da Pensiero Popolare Italiano”.
“Viva Roma sempre” è da curva: non basta a occupare il centro (ph Henry Acevedo)
Moderati sì, ma autonomi
La proposta del movimento si distingue da quella di certi moderati “organici al sistema”, spesso funzionali al mantenimento di assetti consolidati. Al contrario, il movimento rivendica un’impostazione popolare, autonoma e civica. Non è un contenitore elettorale improvvisato, ma un progetto solido, con radici nei territori e una visione di lungo periodo.
“È proprio questo l’errore da non ripetere – ha ribadito il segretario – quello che nel 2010 portò alla clamorosa esclusione della lista del PDL alle elezioni regionali e che azzerò un’intera classe dirigente. Come ricorda Desideri, tra coloro che contribuirono a quel cortocircuito vi erano figure oggi nuovamente protagoniste, come lo stesso Bettini e alcuni ex esponenti di Alleanza Nazionale.
Quell’episodio è un’indicazione chiara: senza organizzazione, serietà e radicamento territoriale, nessun progetto politico può davvero essere credibile”.
La lista civico-popolare
A differenza delle manovre verticistiche che puntano a costruire coalizioni a tavolino, Pensiero Popolare Italiano ha avviato un percorso di ascolto e coinvolgimento nei quindici municipi di Roma. Stanno nascendo gruppi di lavoro, incontri con cittadini, associazioni, categorie professionali e realtà di quartiere.
L’obiettivo dichiarato è presentare una lista per l’Assemblea Capitolina con 48 candidati e garantire una presenza capillare nei municipi con 320 nomi in campo. Le liste saranno aperte alla società civile e daranno spazio reale a donne e giovani. Il capolista sarà una donna, con un profilo solido e competente: una scelta che non risponde a logiche di immagine, ma a una volontà autentica di rinnovare i criteri della rappresentanza.
Tra le categorie coinvolte figurano avvocati, ingegneri, medici, imprenditori, pensionati, operatori sociali, esponenti del volontariato, sportivi e studenti. Una composizione che rispecchia la società reale e ne valorizza le energie migliori.

Fabio Desideri (PPI): 48 candidati all’Assemblea Capitolina e 320 nei municipi (ph PPI)
Un programma per Roma Capitale
Il lavoro sul programma è già in corso e si concentra sulle principali sfide strutturali della città. Al centro ci sono la famiglia e il lavoro, pilastri fondamentali per garantire coesione sociale. Le periferie non possono più aspettare: sicurezza, degrado e marginalità richiedono risposte concrete e tempestive, in grado di restituire dignità ai territori e fiducia ai cittadini.
La mobilità è un altro tema cruciale. Roma ha bisogno di un sistema di trasporti più efficiente e sostenibile, che riduca i tempi di percorrenza, migliori l’accessibilità e valorizzi l’intermodalità. Sul fronte della sanità, la sfida è potenziare la rete territoriale per garantire cure tempestive, soprattutto per anziani e persone fragili, superando le disparità tra centro e periferia.
Affrontare l’emergenza abitativa significa investire in edilizia popolare, ma anche in residenze per studenti, per permettere alle nuove generazioni senza essere costrette a spostarsi. Sul tema dei rifiuti e del decoro urbano, serve una gestione più efficace, ma anche un patto civico tra amministrazione e cittadini per una Roma più pulita e curata.
Infine, vogliamo rilanciare sport, cultura e turismo non solo come settori economici strategici, ma anche come strumenti di rigenerazione sociale.
L’organizzazione politica si propone anche come risposta concreta al crescente astensionismo. Non con slogan, ma con un’opera di ricostruzione del rapporto tra cittadini e politica. Per questo, ci rivolgiamo a scuole, parrocchie, realtà culturali e associazioni di quartiere.
Un messaggio al centrodestra (e non solo)
La proposta di PPI si rivolge anche a chi nel centrodestra non si sente più rappresentato. A chi è deluso dalle logiche spartitorie, a chi è stato escluso da una classe dirigente che pensa più a mantenere il potere al suo interno che a rispondere ai bisogni reali dei cittadini, a chi crede che la politica debba tornare a essere servizio e non gestione del potere.
“In questo senso, – conclude Desideri – Pensiero Popolare Italiano è interlocutore serio e disponibile, ma senza ambiguità o subalternità. Il dialogo si basa sui valori, sui programmi e sulle persone. Non sulle etichette. Roma ha bisogno di un progetto politico credibile, largo e coeso, capace di affrontare le sfide di una grande capitale europea. Il tempo delle alchimie di vertice è ormai superato. Se qualcuno pensa di occupare lo spazio moderato solo con manovre interne al PD o a colpi di annunci, farebbe bene a fare i conti con la realtà: Pensiero Popolare Italiano c’è già e guarda al futuro”.