Dalla stoffa di una federa a icone sacre su legno, la storia di Valeria Palazzo, autodidatta e sognatrice che disegna per liberare ciò che ha dentro.
C’è chi disegna per mestiere e chi per vocazione. Poi c’è Valeria Palazzo, giovane artista autodidatta di Cisternino (BR), che trasforma ogni stato d’animo in un’opera viva, vibrante, autentica. Le sue mani non seguono una tecnica imposta, seguono il cuore. E quello, lo si vede subito, non mente.
Fin da piccola, Valeria ha avuto uno sguardo creativo sul mondo. Non servivano pennelli o tele costose, bastava una federa di cuscino, un po’ di stoffa, un pizzico di fantasia. “Da bambina creai un abito per una bambola alta un metro e mezzo”, racconta. “Lo feci con una semplice federa, adornandolo con una cintura di fiori. Era il mio modo per giocare, ma anche per esprimermi.” Quel gioco si è trasformato col tempo in rifugio, passione, bisogno di bellezza.
Oggi Valeria disegna come respira. Ogni opera nasce da un’emozione, da una visione che prende forma prima nella mente, poi nel gesto. Non copia mai, ogni disegno parte da uno schizzo originale, frutto di un’ispirazione autentica. A volte immagina le forme, altre volte si lascia ispirare da immagini trovate, ma il tratto finale è sempre il suo. “Disegno in base a come mi sento. Per me è un antistress, un modo per liberarmi da ciò che ho dentro.”
Nonostante un inizio di studi artistici, non ha mai completato il percorso scolastico in quell’ambito. Ma la sua formazione non si è mai fermata, Valeria ha continuato a esplorare l’arte da sola, sperimentando, osservando, studiando con gli occhi e con il cuore. Si definisce una “curiosa instancabile”, e il suo sogno è approdare un giorno al disegno 3D, spingendo oltre i confini del foglio.
Le sue opere sorprendono per la varietà dei soggetti e delle tecniche. In alcune si incontrano volti intensi, donne dallo sguardo magnetico, che sembrano voler raccontare una storia segreta. In altre, il corpo umano diventa protagonista, un cuore anatomico, ad esempio, prende vita tra dettagli realistici e simbolici, come api e insetti, quasi a suggerire che anche il dolore può diventare fecondo. A incantare è anche l’uso della luce e dello sfondo naturale, che Valeria ama accostare alle sue creazioni. Non a caso, la natura è uno dei suoi amori più grandi.
Non mancano poi incursioni nel sacro, su richiesta, ha realizzato icone su legno con la tecnica del puntinografo, dimostrando una sensibilità spirituale profonda. “Amo mettermi alla prova, disegnare cose diverse, uscire dalla mia zona di comfort”, spiega. “Ogni pezzo che creo è unico, e mi rappresenta.”
Le immagini delle sue opere, che oggi stanno conquistando l’attenzione, raccontano meglio di ogni parola chi è Valeria, una ragazza che non ha mai smesso di credere nei sogni, anche quando le strade sembravano chiudersi. Una giovane donna che con una matita in mano riesce a dare forma alla bellezza, alla rabbia, alla nostalgia, all’amore.
E così il foglio si fa specchio, l’arte diventa voce. Perché in fondo, per Valeria Palazzo, disegnare è vivere. È attraversare la vita con il coraggio di chi sa che anche dalle emozioni più complesse può nascere un capolavoro.
Citazione finale
“Non ho studiato l’arte, ma l’ho vissuta. Con ogni tratto, con ogni sbaglio, con ogni emozione. Perché disegnare, per me, è il modo più sincero di sentirmi viva.” – Valeria Palazzo –