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Bari, città aperta tra fede e segni del tempo

San Nicola in mare e la fumata bianca in cielo: simboli che uniscono cammini, speranze e popoli

In alcuni momenti, la storia sembra intrecciarsi con il presente in modo misterioso, quasi a volerci ricordare che esistono legami profondi tra ciò che accade nel cuore delle comunità e i grandi eventi che coinvolgono l’umanità intera.

È ciò che si è percepito a Bari, in occasione delle festività dedicate a San Nicola di Myra, Patrono amatissimo e figura ponte tra Oriente e Occidente.

Proprio nei giorni in cui la città si raccoglieva in preghiera e festa per il suo Santo, dal Vaticano si levava la “fumata bianca”, annuncio dell’elezione del nuovo Papa.

E mentre il Pontefice veniva eletto, manifestandosi al mondo con il segno bianco del fumo che sale verso il cielo, a Bari San Nicola era in mare, nel tradizionale corteo che lo accompagna verso la terraferma.

Un altro segno, carico di significato: il Santo che avanza sull’acqua, accolto dal popolo, come a ricordare che anche la fede, come l’umanità intera, è in cammino.
Due eventi diversi, ma uniti da un respiro simbolico profondo, quasi a indicare un percorso comune di attesa, accoglienza e speranza.

Una coincidenza che molti cittadini di Bari hanno vissuto come messaggio, come richiamo a una visione più alta del vivere comune.
Non un semplice evento fortuito, ma un’occasione per sentire la propria città parte attiva di un disegno di riconciliazione tra i popoli e di apertura all’altro.

Bari, storicamente città di frontiera e di dialogo, luogo di pellegrinaggi e di incontri, si conferma capitale dell’ecumenismo.
Qui riposano le reliquie di San Nicola, venerate da cristiani d’Oriente e d’Occidente, da cattolici, ortodossi e persino musulmani che in lui vedono un uomo giusto, testimone di carità e pace.

Non è un caso che proprio da Bari siano partiti, negli anni, numerosi gesti simbolici di fraternità tra le Chiese cristiane, con la partecipazione di Patriarchi, Pontefici e leader religiosi.

Oggi, in un mondo attraversato da tensioni e frammentazioni, Bari può tornare a essere centro propulsore di buoni pensieri e di propositi condivisi, un “cuore mediterraneo” capace di diffondere segnali di unità, spiritualità e umanità.

In questa cornice, l’intreccio tra la festa del Santo patrono e l’elezione del Pontefice assume un valore profondo: un invito rivolto a tutti gli uomini e le donne di buona volontà affinché si sentano parte di un cammino comune, nel rispetto delle differenze e nella ricerca del bene universale.

di Tommaso Garofalo

Foto: Prima pagina L’Osservatore Romano

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