La Zes unica fortemente voluta dal ex ministro per gli affari europei e la coesione, Raffaele Fitto, funziona per rilanciare il sud, che non a caso ha tassi di crescita stabilmente superiori alla media nazionale. Malgrado le tante critiche ricevute, la struttura creata da Fitto, sotto la guida dell’avvocato campano Giosy Romano, ha messo il turbo e sta producendo i suoi positivi effetti sulla crescita delle regioni meridionali. «Mi sento orgoglioso, da meridionale, di contribuire a mutare la narrazione del Mezzogiorno. Poter lavorare ogni giorno per generare questa svolta nei fatti è uno stimolo continuo a fare sempre di più e meglio». Aveva detto a Febbraio scorso al quotidiano Il Mattino, l’avvocato Romano, che viene definito dai suoi collaboratori come un instancabile lavoratore. Due giorni fa sono arrivati gli ultimi dati in merito al numero di progetti messi in campo grazie a questa misura varata dal governo Meloni.

E i risultati superano largamente le piu rosee previsioni.  Sono già 630 le autorizzazioni concesse ad altrettanti investimenti nella Zes unica, che abbraccia tutto il Sud, per un valore complessivo di circa 12 miliardi di euro, di cui pressoché la metà coperti dal credito d’imposta, assicurato dalla Legge di Bilancio. La concessione di quest’ultimo, non va dimenticato, è subordinata alla permanenza dell’attività delle imprese nella Zes unica per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento, pena la decadenza dai benefici goduti. Dall’inizio dell’anno siamo a 180 autorizzazioni uniche e tutto lascia intendere che quota mille potrebbe essere raggiunta entro fine anno (nel 2024 sono state 450 ma perché l’accelerazione vera e propria si è avuta solo in estate, in coincidenza proprio con  il cambio della guardia alla guida della Struttura di missione di Palazzo Chigi con la nomina decisa dall’allora ministro Fitto del presidente Asi di NapoliGiosy Romano, a coordinatore). In realtà è comunque difficile azzardare previsioni se si considera che negli ultimi mesi l’attenzione suscitata dalla Zona economica speciale unica per il Mezzogiorno ha coinvolto anche altri Paesi, dalla Francia alla Germania, dov’è stata presentata ufficialmente a imprenditori, investitori e industriali locali. Per non parlare del forte impatto suscitato dall’inserimento della Zes unica nel comunicato congiunto Trump-Meloni al termine della recente visita a Washington della premier italiana: di fatto, è stata offerta alle società americane, multinazionali in testa, di conoscere le opportunità della Zes e di ragionare su possibili e convenienti investimenti nelle regioni meridionali.

Ma per Romano che è certo uomo abituato alle grandi sfide i risultati nel 2025 saranno ancora migliori “Sono convinto che la semplificazione burocratica prevista debba essere comunicata costantemente al sistema delle imprese. Nei prossimi mesi faremo un road show in giro per l’Italia per raccontare come si può sfruttare questa opportunità che esalta la convenienza ad investire nel Mezzogiorno”. E a scorrere i  risultati di questi primi tre mesi non si può che essere d’accordo con lui.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.