Nato da un’idea dell’ex carabiniere leccese Flavio Perrone, il servizio di accompagnamento gratuito conquista Milano
Un’idea semplice per un bisogno reale
Custodae nasce a Milano come risposta concreta a un bisogno crescente: muoversi di notte in sicurezza. L’ideatore, Flavio Perrone, ex carabiniere originario di Lecce, racconta l’origine del progetto:
“È nato tutto da una chiacchierata informale. Una ragazza ha detto che spesso evita di uscire la sera per paura di tornare da sola. Ho capito subito che non era un caso isolato.”
Vivendo da quindici anni a Milano, Perrone ha conosciuto da vicino le fragilità della città notturna: “La notte è il momento in cui molte persone si sentono più esposte. Ho voluto fare qualcosa di utile, concreto”.
Un servizio gratuito, discreto e rassicurante
Custodae è attivo dalle ore 19 all’1 nei giorni feriali, e fino alle 3 o 4 del mattino nei weekend. Opera entro un raggio di 2 km per massimo 30 minuti di accompagnamento.
“Non siamo tassisti, non è un servizio commerciale. Accompagniamo a piedi o con i mezzi pubblici, e solo in alcuni casi usiamo l’auto, con un piccolo rimborso per il carburante”, chiarisce Perrone.
Le prenotazioni si fanno tramite il sito ufficiale: www.custodae.it. Il servizio è pensato per chiunque: donne e uomini, studenti, pendolari, anziani.
Volontari formati, presenze che contano
Attualmente Custodae conta 17 volontari, tutti formati da un istruttore certificato.
“Non basta la buona volontà. Chi accompagna deve essere preparato, calmo, affidabile. La sicurezza parte da lì”, sottolinea Perrone.
I volontari indossano un giubbotto identificativo con il logo dell’associazione, un occhio stilizzato, e restano con la persona finché non entra in casa.
In molti casi basta la presenza per scoraggiare i malintenzionati e far sentire la persona protetta. Questo non ha prezzo.
Un simbolo carico di significato
Il nome “Custodae” non è casuale: l’occhio e le ali, il cittadino al centro.
“L’ho scelto pensando agli angeli custodi. Il cittadino è al centro, protetto da ali, ma anche osservato da un occhio attento. È sorveglianza, ma anche umanità”, spiega Perrone.
Il logo riprende questi elementi e vuole comunicare rassicurazione e presenza, non autorità o controllo.
Quando il servizio diventa anche ascolto
Custodae collabora con le associazioni Make-A-Wish, che realizza i desideri di bambini malati, e con Women Care, contro la violenza di genere.
“Queste collaborazioni nascono dalla realtà che viviamo ogni sera. Tantissime donne che accompagniamo ci raccontano storie di abusi, molestie, aggressioni. E lo fanno con naturalezza, come se finalmente si sentissero ascoltate”, dice Perrone.
Aggiunge con amarezza: “Abbiamo capito che moltissime donne hanno subito almeno una forma di violenza. È una verità che fa male, ma che ci dà ancora più motivazione a esserci.”
Il futuro di Custodae: Milano e oltre
Il sogno di Perrone è chiaro: “Vorrei che Custodae coprisse tutta Milano e il suo hinterland, 24 ore su 24. Ma mi piacerebbe anche portare il progetto in altre grandi città, dove la criminalità è tangibile e il bisogno reale.”

Non si tratta solo di espandersi, ma di costruire una rete solida e sostenibile.
“Ci serve il sostegno della cittadinanza, delle istituzioni, di chi crede in una città più umana. Ogni accompagnamento è un passo in quella direzione.”
Restituire fiducia e libertà
In poco più di due mesi, Custodae ha già accompagnato oltre cento persone.
“Ogni volta che qualcuno ci dice ‘grazie, mi avete fatto sentire al sicuro’, capiamo che stiamo facendo la cosa giusta”, conclude Perrone.
Custodae non è solo un servizio: è un atto di cittadinanza attiva, un modo per restituire libertà a chi troppo spesso rinuncia a vivere la città per paura.
“Non vogliamo eroi, vogliamo vicinanza. È l’altruismo quotidiano che cambia davvero le cose”.