L’autore di oggi, si può dire, è stato non solo un pioniere ma ha gettato le basi per il genere poliziesco.
Émile Gaboriau nacque il 9 novembre 1832 a Saujon, in Nuova Aquitania. Figlio di un notaio e funzionario statale, ebbe una giovinezza difficile. Dopo un breve impiego nello studio di un procuratore a Jonzac, si arruolò in cavalleria, poiché mal sopportava la vita d’ufficio.
Al ritorno dal servizio militare, in contrasto con il padre che lo voleva prete, si trasferì a Parigi dove svolse vari lavori modesti, tra cui operaio in una fabbrica di dolciumi e capo scuderia.
Entrato nel mondo letterario come segretario dello scrittore Paul Féval, autore dei Mystères de Londres, iniziò a collaborare con giornali come Tintamarre, Soleil e Progrès de Lyon, affermandosi come scrittore umorista. Dal 1863 lavorò per il Petit Journal, dove pubblicava romanzi a puntate. Fu proprio ispirandosi alla cronaca nera e all’ambiente giudiziario che creò il primo vero esempio di romanzo poliziesco moderno, gettando le basi per un genere destinato a grande successo.
Il suo romanzo più fortunato è Monsieur Lecoq, il libro di oggi
Il romanzo Monsieur Lecoq (1868) è un “prequel” dei precedenti casi del celebre investigatore Lecoq, già protagonista in tre romanzi pubblicati tra il 1866 e il 1867. In questo libro, pubblicato a puntate sul Petit Journal, Gaboriau racconta la prima indagine della carriera del giovane agente Lecoq, considerato un precursore del metodo investigativo scientifico e deduttivo.
La vicenda si apre con un triplice omicidio in una bettola malfamata alla periferia di Parigi. L’apparenza di una rissa tra derelitti viene messa in discussione da Lecoq, colpito da una frase colta pronunciata dal presunto assassino. Intuendo una discrepanza tra l’aspetto del sospettato e la sua cultura, Lecoq ottiene il permesso di indagare più a fondo. Durante il sopralluogo dimostra grande acume e scopre elementi che smentiscono la versione ufficiale dei fatti.
Emergono nuovi personaggi legati al delitto, tra cui due donne e un misterioso Lacheneur. Lecoq deve lottare per far valere le sue ipotesi, trovando finalmente ascolto nel giudice Segmuller. L’indagine prende una svolta decisiva con l’ingresso in scena di Papà Tabaret, esperto investigatore in pensione, che conferma le intuizioni di Lecoq e lo incoraggia a proseguire nel suo metodo per smascherare il vero colpevole.
Facendo un resoconto tra gli autori ecco la scheda
- Monsieur Lecoq (Émile Gaboriau, 1868)
- Metodo investigativo: deduzione e osservazione, con enfasi sul ragionamento logico e sulla ricostruzione dei fatti.
- Contesto: Francia ottocentesca, sistema giudiziario in evidenza, ambientazione realistica e sociale.
- Innovazione: uno dei primi detective della letteratura a usare un metodo “scientifico”, anticipando Holmes.
- Stile narrativo: feuilleton (romanzo a puntate), ricco di colpi di scena e intrecci complessi.
- Auguste Dupin (Edgar Allan Poe, 1841–1845)
- Opere: I delitti della Rue Morgue, Il mistero di Marie Rogêt, La lettera rubata.
- Metodo: fortemente deduttivo, ma quasi esclusivamente mentale e astratto.
- Contesto: più intellettuale e filosofico che realistico, poca interazione con forze dell’ordine.
- Ruolo nella storia del genere: considerato il primo investigatore “ufficiale” della letteratura.
- Sherlock Holmes (Arthur Conan Doyle, 1887–1927)
- Metodo: osservazione minuziosa, deduzione logica e uso di chimica/analisi forense.
- Contesto: Inghilterra vittoriana, con un’ambientazione urbana spesso dettagliata.
- Eredità: chiaramente ispirato a Lecoq (che Doyle dichiarò di voler superare), ma più carismatico e iconico.
- Narratore: spesso attraverso il punto di vista di Watson, che rende l’investigatore ancora più brillante.
- Hercule Poirot (Agatha Christie, 1920–1975)
- Metodo: ordine mentale, psicologia, interrogatori, intuizioni; meno azione e più dialogo.
- Contesto: ambientazioni borghesi o aristocratiche, spesso in spazi chiusi (treni, ville).
- Struttura: giallo classico “a enigma”, con colpo di scena finale.
- Differenze da Lecoq: meno focus sul lavoro della polizia, più su logica e personalità dell’investigatore.
In conclusione, possiamo confermare che Lecoq rappresenta una figura di transizione tra il Dupin puramente intellettuale e il Holmes scientifico e operativo. È un detective più umano, giovane e ostacolato, legato all’ambiente giudiziario e sociale francese. Rispetto ai gialli di Christie, Monsieur Lecoq è più investigativo che enigmistico, e meno “pulito” sul piano narrativo, ma ha grande valore storico: ha posto le basi del romanzo poliziesco moderno
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