Una mattinata intensa e carica di emozioni, tra musica, testimonianze e riflessioni condivise: è quanto si è vissuto il 7 maggio nell’Aula 7 del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università del Salento, in occasione della terza edizione di “InsegnAmi@Sorridere”. L’iniziativa, promossa dall’associazione Il Sorriso di Pierandrea O.d.V. con il patrocinio dell’Ateneo salentino e del DiSUS, ha riportato al centro il tema del disagio giovanile, lanciando una sfida concreta alla comunità.
“Disagio giovanile. Quale ruolo per la comunità?” è stato il filo conduttore di questa edizione 2025: un interrogativo attuale e urgente, che ha dato vita a un confronto aperto e partecipato tra accademici, operatori sociali, studenti, associazioni e istituzioni, uniti nel tentativo di decifrare il malessere delle nuove generazioni e proporre risposte condivise.
Ad aprire l’evento, un momento musicale particolarmente suggestivo con l’Orchestra del Liceo Scientifico “De Giorgi” di Lecce, che ha regalato al pubblico un’interpretazione intensa e coinvolgente, mettendo in luce talento, impegno e sensibilità dei ragazzi.
I lavori sono stati introdotti da Antonella De Blasi, psicologa e volontaria dell’associazione promotrice, che ha richiamato l’importanza di costruire reti educative e affettive durature: “Non possiamo affrontare il disagio giovanile da soli: servono comunità capaci di ascolto, accoglienza e prevenzione”, ha sottolineato.
Di grande spessore gli interventi accademici. La prof.ssa Tiziana Marinaci, docente di Psicologia Clinica, ha invitato a riconoscere le nuove forme del disagio, spesso silenziose ma profonde, e a non ridurre la complessità dell’esperienza giovanile. La prof.ssa Terri Mannarini, docente di Psicologia di Comunità, ha invece evidenziato il valore delle associazioni come spazi di appartenenza e rigenerazione: “Il senso di comunità può fare la differenza”, ha dichiarato.
Tra i momenti più toccanti, le testimonianze di Lisa Perillo e Marco Gianfreda dell’associazione Io Sono ENEA APS (Latina), che hanno condiviso il messaggio lasciato dal figlio Fabio, scomparso a 19 anni: “Meritiamo di tornare a splendere”. Un richiamo profondo alla possibilità di trasformare il dolore in consapevolezza e impegno.
Forte anche la riflessione di Paola Medici, sociologa e consigliera della Casa delle Agricolture Tullia e Gino di Castiglione d’Otranto, che ha posto l’accento sulla necessità di ricostruire i legami sociali attraverso esperienze condivise, come il lavoro agricolo e la partecipazione attiva.
Un momento particolarmente sentito è stato l’annuncio, da parte di Simone Longo – presidente de Il Sorriso di Pierandrea – dell’istituzione di un premio di studio destinato a tesi magistrali sul disagio giovanile, in memoria di Pierandrea Longo. “Un gesto che vuole trasformare il dolore in un’occasione di crescita collettiva e impegno costante”, ha dichiarato.
A chiudere la mattinata, un secondo intervento musicale dell’Orchestra del “De Giorgi”, che ha restituito leggerezza e armonia dopo un incontro ricco di spunti e riflessioni.
Moderato da Emanuela Tommasi, social media manager dell’associazione, l’incontro ha saputo intrecciare rigore scientifico e calore umano, restituendo l’idea che il disagio giovanile sia lo specchio di una salute collettiva e non solo una questione individuale.
“InsegnAmi@Sorridere” si conferma così uno spazio autentico di confronto e partecipazione, capace di attivare consapevolezza e corresponsabilità nella costruzione di contesti di cura, appartenenza e dignità.
Info e contatti:www.ilsorrisodipierandrea.it