I media non hanno dedicato molta attenzione alle elezioni comunali di cui si sono chiusi i seggi in Trentino e a Bolzano.

Non stanno mostrando molta attenzione anche nei confronti della seconda tornata elettorale che si terrà fra due settimane.

In Trentino Alto Adige sono stati chiamati al voto circa quattrocento cinquantamila elettori ed elettrici.

Hanno partecipato circa il 54 per cento degli aventi diritto in Trentino e il 52% in Alto Adige . Il numero è in calo.anche rispetto alla precedente elezione dove per altro si era votato con le mascherine imposte del COVID e il distanziamento.

Forse l’isolamento che avevamo subito per alcuni mesi aveva risvegliato un senso di partecipazione.

Dai primi risultati ancora parziali sembra in testa il candidato di centrosinistra a Trento e quello di centrodestra a Bolzano. Bisognerà vedere se sarà necessario il ballottaggio.

Se si considera che si tratta delle due province con il Pil pro capite più alto di Italia possiamo desumere che sono così ben amministrate da lasciare a casa quasi la metà degli elettori.? O forse le ragioni sono altre?

Ecco i dati : sono stati chiamati alle urne gli elettori di 111 comuni nella Provincia autonoma di Bolzano e di 154 in quella di Trento. Al voto anche i capoluoghi. L’eventuale ballottaggio è previsto per il 18 maggio. L’affluenza è in netto calo: in tutto il Trentino si ferma al 54,53%, circa 10 punti in meno rispetto alle precedenti. A Bolzano si è recato alle urne il 52,16% degli elettori, mentre nel 2020, quando però si votò su due giorni, fu il 60,65%. A Trento affluenza sotto al 50%

A fronte di 265 comuni al voto si sono candidati sindaco circa lo stesso numero di persone. Le donne candidate sono meno del venti per cento. Questo vuol.dite che nei tantissimi piccoli comuni si è candidato una persona per comune. Anche la partecipazione all’elettorato attivo è dunque scarsa.

Le liste invece sono oltre trecento. E questo perché di frequente nei comuni piccoli si creano liste civiche locali che non sempre fanno riferimento ai partiti nazionali. E questo determina il poco interesse dei media nazionali che si muovono sempre su un piano di contrapposizione fra centrodestra e centrosinistra.

Il calo della affluenza può essere determinato dal candidato unico che si presenta alle elezioni. E chi non lo condivide non va a votare.

Fra due settimane ci sarà un’altra tornata elettorale che coinvolgerà quasi due milioni di elettori con comuni sparsi in tutto il territorio nazionale. Tuttavia i capoluoghi di provincia sono solo tre: Ravenna, Matera e Taranto. Tutte e tre città con sindaci uscenti di sinistra.

La politica negli ultimi mesi si è polarizzata su Trump, la morte di Papa Francesco, i tentativi di una tregua in Ucraina, il Rearm Europe E invece dovrebbe ritornare a stare sul territorio dove si vedono i problemi delle persone di tutti i giorni.

Di recente abbiamo commentato gli obiettivi del candidato sindaco del PD di Saronno, cittadina della Lombardia dove si voterà fra due settimane. L’obbiettivo è ridare dignità alla sanità. Pochi sanno probabilmente che la sanità dipende dalla regione e non dal comune.

Un candidato sindaco dovrebbe presentare un programma su temi locali come raccolta della immondizia, strade asfaltate, decoro urbano, illuminazione pubblica, presenza sulle strade di polizia locale per contrastare la delinquenza, pulizia dei tombini, parchi pubblici, parcheggi, case popolari, chiusura dei negozi, ecc.

Se il candidato si presenta con un programma che riguarda tematiche nazionali, regionali o internazionali forse farà presa su persone che sono comunque focalizzate su queste tematiche ma allontana chi pensa ai problemi concreti del comune.

Dobbiamo aggiungere che sempre fra due settimane nella provincia di Taranto si terranno le elezioni secondarie per la provincia. Elezioni sconosciute ai più. Si candidano i sindaci di quei comuni della provincia di Taranto che riescono ad ottenere il consenso da almeno il 15% degli aventi diritto al voto attraverso una raccolta di firme. Si sono candidati in tre. E chi vota? Votano tutti i consiglieri comunali dei comuni spostamenti alla provincia di Taranto.

Attilio Runello

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