Dati allarmanti tra i giovanissimi. Ma quanto c’è di vero nei numeri?

Bullismo e cyberbullismo: fenomeni diffusi, silenziosi e in continua evoluzione.
Secondo i dati raccolti da istituzioni sanitarie e scolastiche, oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni ha subito almeno un episodio di bullismo, fisico o verbale.
Un numero che fa impressione.
Ma attenzione: non sempre si tratta di episodi gravi o continuativi.

Bullismo occasionale o sistematico?

Il dato “un ragazzo su due” include anche gli episodi sporadici: un’offesa, una presa in giro, una derisione sui social.
Non si parla necessariamente di vittime regolari, ma di esperienze che, anche se isolate, lasciano un segno.

Più ridotta invece la quota di chi subisce bullismo sistematico: parliamo del 15–20% dei preadolescenti, con percentuali più alte tra gli 11 e i 13 anni.
Con l’età, la frequenza tende a calare, ma non sparisce.

Fonte: “Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia 2022”, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità
https://www.iss.it/hbsc

Fonte: ISTAT – Indagine su bullismo e cyberbullismo tra gli studenti 11–17 anni (Anno: 2014, ultimo dato nazionale aggregato)
https://www.istat.it/it/archivio/196140

Cyberbullismo: lo schermo non protegge

Con la crescita dell’uso dei social, aumenta anche la portata del cyberbullismo.
Tra minacce in chat, condivisione di foto intime o insulti pubblici, il web si trasforma spesso in un’arena invisibile dove la violenza è più subdola e difficile da fermare.

Bullismo in Italia: i numeri chiave

  • 1 ragazzo su 2 ha subito almeno un episodio offensivo
  • Circa il 20% degli 11enni è vittima regolare.
  • Il 15% dei 13enni riporta episodi frequenti.
  • Tra i 15enni la percentuale scende al 10%.

Fonte: HBSC Italia 2022 – Rapporto nazionale
https://www.epicentro.iss.it/hbsc/rapporto-hbsc-italia-2022

Serve più prevenzione, meno retorica

I dati fanno riflettere. Ma servono azioni concrete, non solo slogan.
Le scuole faticano a gestire il problema, le famiglie spesso si accorgono troppo tardi.
E mentre si moltiplicano le campagne, le vittime restano inascoltate.

Il bullismo non è un gioco tra ragazzi.
È una ferita sociale che richiede attenzione costante, educazione digitale e, soprattutto, ascolto.

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