Progetto Compiti@casa, 254 studenti universitari hanno supportato 486 allievi della scuola secondaria di primo grado con un tutorato online Coinvolte 4 università, 19 scuole e 4 organizzazioni di Terzo settore di Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia in un’esperienza di comunità educante  

ROMA –  Nell’anno scolastico appena concluso, 254 studenti universitari hanno supportato nel loro percorso scolastico 486 allievi e allieve di 19 scuole secondarie di primo grado grazie a Compiti@casa, il progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e sostenuto anche da Fondazione De Agostini, Fondazione Alberto e Franca Riva, UniCredit Foundation, Fondazione Comunità Novarese. Attraverso un servizio di tutorato online offerto da studenti universitari formati e retribuiti, il progetto triennale ideato da Fondazione De Agostini e Università di Torino punta a dare un supporto nello studio a ragazzi e ragazze della scuola secondaria di primo grado con difficoltà di apprendimento, disagio educativo, scarso rendimento scolastico e bassa partecipazione alla vita scolastica, compresi alunni con background migratorio. Avviato nel secondo quadrimestre dell’anno scolastico 2024-2025, il progetto, con l’aiuto dei docenti referenti delle scuole, ha selezionato gli allievi di 19 scuole secondarie di primo grado delle regioni Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia. I tutor sono stati selezionati tra gli studenti dei quattro atenei partner: Università di Torino, Università di Messina, Università di Napoli Federico II e Università Sapienza di Roma.

I dati raccolti al termine della prima fase mostrano una partecipazione più che soddisfacente nelle regioni Lazio e Piemonte. Nel Lazio ha partecipato ad almeno due terzi degli incontri con i tutor il 57% degli allievi e il 76% ha partecipato ad almeno la metà degli incontri. Il tasso di rinuncia è stato quasi nullo (0,7%) e minima la quota di abbandoni (7,8%). In Piemonte ha partecipato ad almeno due terzi degli incontri il 40% degli allievi e il 60% di essi ha partecipato ad almeno la metà degli incontri. Il tasso di rinuncia è sotto il 3%. In Campania e Sicilia si sono registrate, invece, maggiori difficoltà: rispettivamente il 30% e il 22% degli allievi ha partecipato ad almeno due terzi degli incontri, con tassi di rinuncia che salgono al 13% in Campania e al 10% in Sicilia, legati non solo a fragilità individuali ma anche a contesti familiari multiproblematici. 

“Questa prima annualità ha confermato l’importanza di un’attenta scelta degli studenti da inserire nei tutorati”, afferma Barbara Guadagni di Parsec cooperativa sociale e responsabile del progetto. “I ragazzi e le ragazze con le situazioni più complesse da un punto di vista didattico e familiare rischiano di beneficiare solo in parte dei tutorati che, soprattutto per la modalità a distanza, richiedono un certo grado di autonomia e motivazione. In situazioni di estremo disagio l’intervento di tutorato va accompagnato da un sostegno pratico per diventare decisivo per il miglioramento dell’apprendimento e non esporre a un senso di frustrazione e fallimento. I percorsi più riusciti sono stati quelli in cui è stato possibile stabilire una comunicazione efficace e obiettivi condivisi con famiglie e docenti: un’ulteriore conferma del ruolo degli insegnanti e del valore dell’alleanza tra tutte le agenzie educative del territorio. Inoltre”, prosegue, “molte delle difficoltà emerse riflettono le difficoltà dei contesti di vita. Spesso l’incapacità di accedere alla piattaforma online dipende dall’assenza della rete o di un computer o dalla mancanza di abitudine ad utilizzarli: i ragazzi sono bravissimi a usare il cellulare, ma alcuni di loro non hanno mai usato un computer, necessario invece per il lavoro con i tutor. Tutto questo ci parla di diseguaglianze reali, che incidono sul diritto all’istruzione e sull’accesso ad opportunità di crescita”.

I tutor sono stati equamente suddivisi tra l’area umanistica e l’area scientifica, con 127 partecipanti per ciascuna area. “L’intervento si è rivelato particolarmente efficace nelle scuole più attivamente coinvolte”, conferma Marina Marchisio Conte professoressa ordinaria di didattica della matematica dell’Università di Torino e responsabile scientifica del progetto, “dove la collaborazione ha favorito una reale integrazione del tutorato nel contesto scolastico, grazie all’appoggio dei dirigenti e a un rapporto stretto e continuativo con gli insegnanti. La formazione iniziale, erogata dall’Università di Torino, ha avuto un ruolo centrale nel preparare i tutor, consentendo loro di familiarizzare con le finalità, le metodologie e l’approccio pedagogico del progetto. Tale processo ha facilitato un inserimento graduale nel contesto scolastico, con particolare attenzione all’intervento didattico a favore degli studenti in situazione di fragilità. Per i tutor, che hanno usufruito di un supporto continuo, la partecipazione al progetto ha rappresentato un’esperienza formativa a tutto tondo, che ha offerto loro l’opportunità di mettersi alla prova, esplorare la propria vocazione all’insegnamento, acquisire competenze metodologiche e digitali, sentendosi parte di una comunità educante orientata al sostegno degli studenti più vulnerabili”.

“Ho scoperto il progetto Compiti@casa tramite uno dei bandi pubblicati dall’Università di Napoli Federico II: mi ha subito colpito perché offriva la possibilità di fare un’esperienza concreta, educativa e sociale allo stesso tempo”, racconta Serena, studentessa dell’Università di Napoli Federico II e tutor in materie umanistiche di tre ragazze dell’Istituto Ristori di Napoli. “Lavorare con studentesse in una fase delicata come quella delle scuole secondarie di primo grado mi permette di confrontarmi con un’età difficile e fragile”, spiega. “Mi piace sentirmi utile mettendo in pratica le conoscenze acquisite durante il mio percorso formativo. Ovviamente non è semplice, ma ne vale la pena: ogni incontro mi lascia qualcosa». Samir, invece, studia all’Università di Torino ed è tutor in materie scientifiche di nove ragazze e ragazzi di Novara e Ragusa. “Questa esperienza mi sta facendo capire cosa significa davvero insegnare”, racconta. “Non facciamo solo lezioni frontali: il progetto offre anche materiali interattivi in un ambiente digitale di apprendimento che stimolano i ragazzi a ragionare, evitando la noia e tenendo alta la loro attenzione. Non ci sono solo le difficoltà scolastiche, spesso sono ragazzi e ragazze che vivono un contesto educativo più complesso. Questa consapevolezza mi ha spinto a impegnarmi al massimo. Nel mio percorso universitario ho sostenuto anche esami di didattica, ma fare esperienza diretta è tutta un’altra storia”.

La partnership di Compiti@casa è costituita da Parsec cooperativa sociale (capofila, Roma), cooperativa sociale Raggio Verde (Novara), Traparentesi aps (Napoli), associazione I Tetti Colorati (Ragusa), nonché dalle quattro università e le 19 scuole che operano nelle regioni coinvolte. Il progetto prevede anche un servizio di segretariato socio-educativo attivo nelle scuole, per facilitare il rapporto tra famiglie, istituti e servizi territoriali, con l’obiettivo di rafforzare il patto educativo di comunità. La valutazione di impatto sociale è affidata alla Fondazione Bruno Kessler.

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org.

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