Nella mattinata odierna si è svolto a Bari il tavolo denominato “Progetto Taranto” alla presenza del governatore della regione Puglia, Michele Emiliano, dei sindaci di Taranto e Statte, del presidente della provincia di Taranto, del Presidente del Comitato SEPAC e di tutti gli stakeholders attivi sul territorio ionico.

“Una giornata importante quella di oggi”, ha dichiarato Alessandro Dipino della UGL Metalmeccanici di Taranto, “che registra la disponibilità di tutti gli attori principali al confronto ed alla costruzione di un percorso per quella che è la vertenza del secolo la vertenza dell’ex Ilva.”

“Evitando di fare dietrologia attraverso la condanna per tutto ciò che di male cosa sia stato fatto per condurre lo stabilimento nella situazione in cui verte l’ex siderurgico, che risulterebbe inutile e demagogico, risulta invece necessario mirare ad una prospettiva comune, affinché si possano intraprendere soluzioni condivise da parte di tutti gli attori, raccogliendo le necessità e le richieste che vengono dal territorio ma senza i NO a prescindere, in NO ideologici.”

“Non è nelle corde delle organizzazioni aziendali stabilire ed entrare nei tecnicismi sinora proposti per giungere alla decarbonizzazione ed ambientalizzazione dello stabilimento siderurgico, un compito che spetta ai tecnici, ma è compito nostro puntare alla tenuta occupazionale e intraprendere, di concerto con le istituzioni, tutte quelle forme di sostegno economico possibili affinché i lavoratori vengano salvaguardati, attraverso un lavoro concreto e serio che salvaguardi al contempo l’ambiente e la sicurezza dei lavoratori, evitando una carneficina sociale non solo dei lavoratori diretti e dell’indotto ma anche dei lavoratori che si trovano nel limbo dell’ILVA in Amministrazione Straordinaria.”

Pertanto, come UGL Metalmeccanici accogliamo favorevolmente l’istituzione di un tavolo permanente con la preghiera a tutti gli enti locali affinché si proceda in maniera spedita onde evitare che eventi collaterali determinino inevitabilmente la chiusura della fabbrica, che avrebbe ripercussioni nefaste anche sull’economia della città, oramai ridotta ai minimi termini” ha concluso Dipino.

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