E meno male che ancora fino a qualche settimana fa qualcuno accusava il governo di essere amico degli evasori e di voler strizzare l’occhio a chi fa di tutto per non pagare le dovute tasse. L’osservatorio cpi della università Cattolica di Milano, guidato dal professore Carlo Cottarelli, ex senatore del Pd, certifica in una suo dettagliato report, anche non senza una certa sorpresa, il percorso virtuoso iniziato nel 2023 di aumento del gettito fiscale per lo Stato, anche grazie ad un recupero record di evasione.

Secondo gli studiosi del Cpi, infatti, “Nel 2024, le entrate della Pubblica Amministrazione hanno superato di 43 miliardi le previsioni dell’ottobre 2023. Le prime indicazioni sul 2025 suggeriscono che anche quest’anno le entrate eccedano le previsioni.” Quindi dopo il record registrato nel 2024 anche i primi mesi del 2025 indicano un trend in crescita.

In estrema sintesi, la Legge di Bilancio del 2025 prevedeva entrate totali per 1.065 miliardi nel 2025, in aumento del 4,2% rispetto al 2024. Quando la Legge venne chiusa, non erano però ancora disponibili i dati definitivi sul 2024. Questi sono risultati più alti del previsto per 11 miliardi. “Alla luce di questo sviluppo, il Documento di Finanza Pubblica (DFP) dell’aprile 2025 ha rivisto verso l’alto sia il dato delle entrate per il 2024 sia la previsione per il 2025. Le entrate previste sono adesso 1.073 miliardi, in crescita del 3,8% rispetto al 2024 , contro un aumento del Pil nominale previsto per il 2025 del 2,9%”. Come ha spiegato lo stesso Cottarelli a La Stampa., nel 2023, all’inzio do questo circolo virtuoso sul piano fiscale, ci sarebbe stato un extragettito che avrebbe, al tempo, superato le stime dello stesso governo. Ma poi il fenomeno si è ripetuto amplificato anche nel 2024, quando le entrate della Pubblica Amministrazione hanno superato di 42,8 miliardi quelle previste nel Documento Programmatico di Bilancio  2024 (ottobre 2023). “Si tratta di una cifra enorme: il 2% del Pil. Di questi 42,8 miliardi, 38 derivano da maggiori imposte dirette e 4 da maggiori imposte indirette” scrivono gli studiosi del CPI.

Oltre ad un aumento dei rendimenti finanziari e di entrate fiscali del 2023 non contabilizzare nel DPB, c’è anche da segnalare un importante recupero dell’evasione ed una maggiore adesione dei cittadini alla compliance fiscale grazie anche alla nuova politica di rapporto col fisco inaugurata dal viceministro Maurizio Leo. Nel 2024, è stato registrato un recupero record dell’evasione fiscale, con un totale di 33,4 miliardi di euro recuperati. Questa cifra rappresenta un aumento rispetto al 2023 e il risultato più alto mai ottenuto. Questa cifra quindi smentisce nei fatti quanti accusano il governo di essere troppo morbido con chi evade. Evidentemente il diverso approccio, che si basa su un rapporto piu collaborativo tra amministrazione finanziaria e contribuente, inaugurato dal governo ha sortito gli effetti sperati, superando forse anche le piu rosee aspettative.

Inoltre come dicono sempre dall’osservatorio del CPI “Al maggiore aumento delle entrate previste rispetto al Pil nominale contribuiscono l’aumento dei contributi a fondo perduto del PNRR per 7 miliardi e il modo con cui è stato rivisto il taglio del cuneo fiscale, che aumenta le entrate per 2 miliardi (con un incremento della spesa che più che compensa l’aumento delle entrate”. I dati contenuti nei bollettini mensili del Mef sulle entrate tributarie e contributive suggeriscono, infatti, che le entrate nel 2025 saranno più elevate di quanto previsto sia dalla Legge di Bilancio sia dal DFP di aprile. Secondo il DFP, nel 2025 le entrate tributarie e contributive dovrebbero crescere del 3,1% (contro il sopracitato 3,8% per le entrate totali).

Su questi dati cosi positivi sull’aumento dell’entrate fiscali, che non derivano da un aumento del Pil corrispondente, Cottarelli sempre su La Stampa, arriva ad ipotizzare che sia anche la conseguenza di un effettiva riduzione dell’evasione fiscale. E se lo dice lui, considerato da molti come uno dei massimi esperti in materia fiscale e di bilanci pubblici, e certo non si può definire vicino alle idee del centro destra, è davvero un ottima notizia per il governo Meloni.

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