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Tra i punti chiave presentati dal Movimento Empatico vi è anche la denuncia di un’eccessivo plagio praticato abbastanza impunemente tra alcuni dei poeti (si fa per dire) contemporanei. 

Si tratta, chiaramente, di un argomento spinoso che imbarazza anche coloro che tutto ciò lo subiscono, poiché si percepisce evidentemente come poco elegante denunciare qualcosa del genere… così come avviene spesso con ben altre violenze…

Tuttavia questa pratica deprecabile è diventata una vera e propria prassi (e piaga) di cui anch’io sono stato vittima diverse volte in modo chiaro e spudorato nel corso degli anni. Ricordo ad esempio che una volta inviai una raccolta di versi ad una specie di poeta italiano che insegnava allora negli Stati Uniti chiedendogli una sua prefazione. Lo stesso, però, dopo aver accettato mi riscrisse dopo tre mesi dicendo che non aveva tempo di scrivere la nota introduttiva al mio testo. I suoi modi all’improvviso inspiegabilmente bruschi mi lasciarono, però, perplesso. Insospettito feci dunque pubblicare in fretta e in furia la mia raccolta, Entropia del Cuore, Zona editrice 2015, che uscì contemporaneamente alla sua raccolta la quale, come immaginato, si rivelò essere totalmente piena di miei versi copiati in modo fedele. Tra l’altro con quel libro vinse premi ed ebbe ottimi elogi critici. Non ancora pago di tutto ciò, il nostro pubblicò poi di lì a poco un’altra raccolta dando alla stessa come titolo il nome della montagna della mia infanzia che avevo citato spesso nei mie versi a lui inviati in lettura… 

“Sull’alpestre vetta
che ci donò le fragole e le ombre
nei giorni della fuga, ritorno.

E dalle stesse pietre sovrapposte
– eterna dimora – rivedo ogni cosa
così lievemente mutata; non noi,
alberi già sradicati e secchi.
È un fioco dardo d’estate,
le sacre lucertole mostrano fiere la pace.

L’immoto mare non ha voce
e il suo mantello è una coperta
di un dio che sogna e pare
non volersi risvegliare.
Un sussulto improvviso risuona,
mi riporta a te, e il sole
come un’onda si ritira.
Si scuotono i ricami della pelle.

Se il vento spazza via i detriti
dai fiumi che ho dentro
solo rimangono i nostri ricordi
che si rincorrono come bambini
dai capelli alle suole,
fermandosi pochi attimi
nel lago del cuore”.

                                         Monte Stella, 6 giugno 2014 

Se leggete la poesia messa in bella vista sulla copertina del suo libro vedrete che attinge dal presente componimento e che mette inoltre il mio luogo d’infanzia, il mio amato Monte Stella, come titolo… (roba da artisti scellerati, ignoranti, prepotenti, narcisisti e senza ritegno…).

Come lui, comunque, molti altri mi hanno nel tempo saccheggiato versi e idee (il mio poemetto Gli anni di Cristo, pubblicato nel 2013, ha influenzato diversi poeti e poetastri che hanno approfittato anche del loro potere editoriale per vendere bene il tutto…) facendo poi finta di ignorarmi o addirittura inviandomi a casa i loro testi, forse per voler esorcizzare il gesto, tastare la mia reazione (complessi da ladri).  

Vi ho raccontato questi aneddoti un po’ antipatici (soprattutto per me) a mo’ d’esempio, ma posso garantire che questo avviene continuamente tra i poeti i quali, tra l’altro, molto spesso rielaborano versi stranieri sparsi sul web e li ripropongono dopo averli camuffati per bene. Tutto questo a un occhio abbastanza esperto risulta “facilmente” individuabile…

Concludendo, ricordo dunque che La Scuola Empatica ha messo la lotta al plagio tra i suoi scopi primari poiché le influenze oggigiorno non sono più semplici angosce, per citare Harold Bloom, ma veri e propri saccheggiamenti. In questo periodo storico, anche grazie all’immediatezza dei mezzi di comunicazione, il plagio è all’ordine del giorno e ad approfittarne sono soprattutto, come sempre, coloro che gestiscono il potere. “Va bene” così, ma parliamone…

Edimburgo, 2 luglio, 2025

Alcune mie poesie dedicate al Monte Stella  

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