Nel Mito dell’Antica Grecia, Argo è il guardiano dai cento occhi al servizio della gelosia

Una bellissima ragazza di nome Io aveva suscitato il desiderio e l’amore di Zeus, impenitente seduttore dell’Olimpo dai mille travestimenti e sempre a caccia di conquiste femminili. Sua moglie Era lo perseguitava con una assillante gelosia che costringeva il dio a usare tutti i suoi poteri per contenere il suo impeto, come quando dovette nasconderle la conquistata Semele, incinta  di Dioniso, polverizzandola con un fulmine e riuscendo poi a recuperare  il nascituro dio del vino, facendolo crescere all’interno della gamba.

Nascita di Dioniso dalla gamba di Zeus Cratere di Ceglie del Campo nel Museo di Taranto

Anche per la bella Io, Era sospettava un tradimento e chiese allora  a Zeus se avesse avuto con lei un completo rapporto d’amore. Zeus ammise  di averla solo toccata, come faceva nei tanti travestimenti escogitati, tramutandosi ora in una pioggia d’oro come con Danae o in un cigno tenuto in braccio come con Leda. Era però non gli credette e Zeus riparò trasformando la nuova amata in una vacca.

La dea nuovamente tradita nel giuramento d’amore mise a guardia della vacca- Io, il pastore Argo, un custode dai cento occhi tutti capaci di vedere in ogni direzione e in grado di non perderla mai di vista.

Per maggio sicurezza, Era fece aggredire Io da un dolorosissimo tafano che non la faceva fermare mai. Il continuo girovagare della vacca Io la porterà in Egitto dove si unirà di nuovo a Zeus e avrà un figlio di nome Epafo (colui che è stato toccato)

Kunsthistorisches Museum Wien, Antikensammlung

Uno stamnos, un vaso per il vino con un collo corto e due manici orizzontali, raffigura l’uccisione del gigante Argo. Aveva occhi sparsi su tutto il corpo e poteva quindi vedere in tutte le direzioni. Per ordine di Era, doveva sorvegliare la bella Io, trasformata in vacca da Zeus, affinché Zeus, marito di Era, non potesse avvicinarsi a Io. Tuttavia, Argo viene sopraffatto da Hermes: il dio barbuto afferra Argo, caduto sul ginocchio sinistro, per la barba con la mano sinistra e gli sguaina la spada con la destra. Dietro di lui si trova la vacca Io (erroneamente raffigurata come un toro). Sulla destra, Zeus siede su una sedia pieghevole con piedi artigliati, tenendo uno scettro nella mano sinistra.

La gelosia nel Mito è allineata alla  psicologia delle emozioni che ritiene il sentimento della gelosia dotato della convinzione di avere rapporti personali sotto forma di possesso, di un timore del rivale che possa insidiare la forma di possesso della persona amata ma anche della previsione da parte della persona gelosa di una sofferenza e ferita all’immagine del sè. 

Ceramica Magnogreca con volto di donna con le corna riferibile al Mito della vacca-Io

   

 

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