Un fragore assordante ha squarciato l’aria poco dopo le otto del mattino, risuonando in gran parte del quadrante orientale di Roma. L’esplosione, avvenuta durante le operazioni di scarico del Gpl in un distributore di via dei Gordiani, ha scatenato una palla di fuoco che si è levata verso il cielo, seguita da un’enorme colonna di fumo nero. L’impatto è stato tale che il tetto della cisterna è stato scagliato a oltre 300 metri di distanza, mentre le fiamme hanno inghiottito l’area circostante.
Il bilancio conta 29 feriti, tra cui otto agenti di polizia, un carabiniere, un autista dei vigili del fuoco e un operatore del 118, accorsi sul posto per prestare soccorso. Sono rimasti coinvolti anche il gestore del distributore e alcuni residenti dei palazzi vicini. Fortunatamente, nessuno versa in pericolo di vita, come ha confermato il questore Roberto Masucci.
I testimoni raccontano di aver sentito un boato fortissimo, seguito da un tremore del terreno. “È stato come un terremoto”, ha dichiarato un abitante della zona. Le squadre di emergenza hanno lavorato senza sosta per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’area, mentre i soccorritori hanno trasportato i feriti negli ospedali più vicini.
Le cause dell’incidente sono ancora al vaglio degli investigatori, ma l’ipotesi principale resta un guasto tecnico durante il rifornimento del carburante. Intanto, la città si interroga sui rischi legati alla presenza di distributori di Gpl in aree densamente popolate, chiedendo maggiore sicurezza per evitare che tragedie simili possano ripetersi.
Un episodio simile accadde nel 2018, in un distributore di carburante lungo la Via Salaria, nel Reatino (dove persero la vita due persone), anche questo incidente si è verificato in due fasi distinte.
La prima esplosione è avvenuta durante le operazioni di scarico del Gpl dal camion cisterna al serbatoio esterno del distributore. Le prime ipotesi suggeriscono che il gas possa essere fuoriuscito a causa di un danno a una conduttura, provocato magari da un urto o da un malfunzionamento. Il gas disperso ha innescato un violento incendio, attirando sul posto i soccorsi.
Mentre vigili del fuoco e polizia erano impegnati nelle operazioni di emergenza, si è verificata la seconda, devastante esplosione: il Gpl accumulato nel serbatoio è deflagrato con una potenza tremenda, amplificando la portata della tragedia.
Le fiamme, alimentate dal gas in fuga, si sono propagate con incredibile velocità, raggiungendo un vicino deposito giudiziario situato dietro al distributore. L’esplosione che ne è seguita è stata di una violenza inaudita: l’onda d’urto ha travolto tutto ciò che si trovava nei dintorni, infrangendo finestre, scardinando porte e investendo con forza le abitazioni più vicine.
I testimoni raccontano di aver sentito un boato assordante, paragonabile a un terremoto, seguito da un enorme fungo di fumo e fiamme che si è innalzato nel cielo, simile a quello di un’esplosione nucleare. La scena, surreale e apocalittica, ha gettato nel panico l’intera zona.
L’area, situata alla periferia est di Roma, è stata immediatamente isolata dalle autorità. Per precauzione, è stato evacuato un centro sportivo nelle vicinanze, che ospitava anche un centro estivo e ha riportato danni strutturali significativi. Anche due palazzi residenziali sono stati sgomberati, mentre alcuni abitanti sono rimasti feriti dai vetri esplosi sotto la spinta dell’onda d’urto.
Anche la fermata Teano della Metro C è stata temporaneamente chiusa, creando disagi alla circolazione e alimentando ulteriore confusione nella già caotica situazione. L’intero quartiere, avvolto dal fumo e dai detriti, è apparso come un teatro di guerra, con i soccorritori che lavoravano freneticamente per mettere in sicurezza la zona e prestare aiuto ai feriti.
A seguito dell’incidente, la Protezione Civile ha immediatamente diffuso una serie di raccomandazioni precauzionali per tutelare la salute dei residenti. Le autorità hanno invitato la popolazione a evitare di avvicinarsi all’area colpita e a tenere porte e finestre chiuse, soprattutto in presenza di fumi persistenti e dall’odore intenso. È stato inoltre sconsigliato l’uso di condizionatori con presa d’aria esterna, per evitare l’eventuale ingresso di sostanze nocive negli ambienti domestici.
Per quanto riguarda i prodotti agricoli locali, è stato raccomandato di lavare accuratamente frutta e verdura coltivate nella zona prima del consumo, come misura preventiva contro eventuali contaminazioni. Intanto, l’ARPA Lazio ha avviato un piano di monitoraggio della qualità dell’aria, i cui risultati saranno resi pubblici sul sito dell’agenzia per garantire trasparenza e informazione tempestiva.
Sul fronte giudiziario, la Procura di Roma ha annunciato l’avvio delle indagini per accertare le cause della deflagrazione. I magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, attendono ora i rapporti tecnici dei Vigili del Fuoco e delle forze dell’ordine per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. Una volta acquisiti tutti gli elementi, verranno disposti ulteriori accertamenti tecnici e perizie per chiarire eventuali responsabilità e adottare le necessarie misure di sicurezza per il futuro.
L’episodio, oltre a porre interrogativi sulle condizioni dell’impianto, ha riacceso il dibattito sui controlli preventivi e sulle norme di sicurezza nei distributori di carburante, soprattutto in quelli situati in prossimità di aree residenziali.
Sul posto è intervenuto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per valutare la situazione e coordinare gli interventi. Il primo cittadino è rimasto in costante contatto con la premier Giorgia Meloni, la quale sta seguendo con massima attenzione l’evolversi degli eventi. La presidente del Consiglio ha espresso solidarietà a tutti i feriti e un profondo ringraziamento alle squadre di soccorso e a tutti coloro che sono impegnati nelle operazioni di assistenza e messa in sicurezza.
Anche Papa Leone XIV ha voluto far giungere la sua voce, manifestando preoccupazione per quanto accaduto: “Prego per le persone coinvolte e continuo a seguire con apprensione gli sviluppi di questo tragico incidente”, ha dichiarato attraverso un comunicato.
Le autorità continuano a lavorare senza sosta per garantire supporto e garantire la massima sicurezza nella zona colpita.
Grazie allo sforzo straordinario delle squadre di emergenza, tutte le persone presenti sono state evacuate in sicurezza. L’esplosione è stata di una violenza inaudita, provocando danni ingenti e diversi feriti. Secondo le informazioni in nostro possesso, nove agenti delle forze dell’ordine, tra polizia e vigili del fuoco, sono rimasti coinvolti. Inoltre, si contano una ventina di feriti, tra cui due persone con ustioni e un paziente in condizioni più gravi. Tutti gli altri ricoverati sono stati classificati in codice giallo.”
Queste le parole del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenuto sul luogo dell’incidente dove un distributore di GPL è esploso in via dei Gordiani.
Dalle prime ricostruzioni, l’incidente sarebbe avvenuto durante il rifornimento di carburante da parte di un’autocisterna, quando si è verificata una pericolosa perdita di gas. Nonostante l’immediato intervento dei pompieri, le fiamme si sono propagate rapidamente, portando a un vasto incendio.
La polizia locale, già presente nelle vicinanze del campo rom, ha allertato immediatamente le squadre di emergenza, arrivate quasi in contemporanea con i vigili del fuoco poco prima dell’esplosione. Grazie al loro tempestivo intervento, è stata ordinata l’evacuazione di tutti gli edifici circostanti, compreso un centro estivo che si trovava nelle vicinanze.
Dall’altro lato del distributore, le forze dell’ordine hanno provveduto a far evacuare la zona, scongiurando conseguenze ancora più gravi. L’operazione coordinata tra polizia e vigili del fuoco ha evitato una potenziale tragedia, dimostrando l’efficacia della risposta d’emergenza.