Vizi redibitori negli equini
Tutti noi sappiamo come quattro amici al Bar aprano discussioni di ogni genere: sportive, politiche
o si perdano sui pettegolezzi del quartiere, ma questo succede anche con quattro cavalieri al
Circolo dove naturalmente le argomentazioni sono molto più tematiche quindi legate al nostro
mondo equino.
Proprio una di queste disquisizioni giorni fa ha toccato il tema dei vizi redibitori e naturalmente la
dissertazione è diventata in breve vivace, ma sinceramente anche poco costruttiva in quanto più
di qualche amico presente mi ha fatto capire di non essere molto addentro alla materia.
A questo punto ho deciso di indagare usando consapevolmente le mie conoscenze, ma per non
cadere in errori, mi sono avvalso anche dell’aiuto di una buona bibliografia.
I vizi redibitori sono patologie o comportamenti anormali che possono annullare il contratto di
compravendita, se non vengono denunciati o tenuti nascosti consentono di restituire il cavallo
dopo l’acquisto. Secondo il Codice Civile l’art. 1490 prevede che il venditore sia tenuto a garantire
il bene venduto immune da vizi che lo rendano inidoneo all’uso a cui è destinato o ne
diminuiscano il valore; quindi deve consegnare il cavallo privo di difetti, tranne quelli dichiarati o
visibili. Se il venditore non dichiara determinati vizi o addirittura li nasconde, l’acquirente potrà
denunciare tali vizi entro 8 giorni (40 giorni in alcuni casi) e avrà diritto alla risoluzione del
contratto con la restituzione del cavallo e il rimborso, oppure alla riduzione del prezzo se di
comune accordo.
Sono riconosciuti vizi redibitori comportamenti stereotipati come il ballo dell’orso e il ticchio
d’appoggio, oppure vere e proprie patologie come l’oftalmia periodica (mal della luna), l’atassia
spinale, il corneggio e la bolsaggine.
Cerchiamo quindi di esaminare queste patologie, per non annoiare con letture tecniche che
potrebbero divenire noiose dividerò questo articolo in due parti, quindi consiglio per chi fosse
particolarmente interessato di non perdere in sequenza l’articolo che uscirà la prossima
settimana.
PATOLOGIE
OFTALMIA PERIODICA O MAL DELLA LUNA
Questa malattia è la causa più comune di cecità nel cavallo. È caratterizzata da focolai di
infiammazione all’interno dell’occhio che si sviluppano a distanza di settimane o mesi dalla
guarigione di un primo episodio iniziale (per questo motivo si chiama periodica). In alcune razze,
come gli Appaloosa e cavalli da tiro, può essere coinvolto anche un fattore genetico.
Si caratterizza in due fasi:
una fase acuta, in cui si instaura l’infiammazione e, in seguito a una forte risposta immunitaria,
risolve nel giro di pochi giorni;
una fase cronica che implica il perdurare della fase acuta in forma più o meno lieve durante
settimane, mesi o anni.
Si presenta inizialmente localizzata in un solo occhio con lacrimazione, congiuntivite, dolore e
sensibilità alla luce. Gli attacchi successivi possono essere più severi e comprendere entrambi gli
occhi portando ad opacità della cornea (da questo prende il nome di mal della luna), cataratta e
cecità.
Sono presenti tre diverse forme cliniche:
“classica”: caratterizzata da una fase acuta che comporta l’infiammazione dell’iride, cornea e
retina; in seguito i segni dell’infiammazione recedono e inizia una fase cronica (quiescente). Dopo
un certo periodo seguono altri fenomeni infiammatori sempre più gravi provocando nel tempo
cataratta e aderenze.
“insidiosa”: l’infiammazione durante la fase acuta non si risolve completamente e comporta
l’instaurarsi della fase cronica. Spesso non è visibile dall’esterno quindi il proprietario si accorge
della malattia solo quando si forma una cataratta o l’occhio diventa cieco.
“posteriore”: l’infiammazione colpisce e degenera la parte interna dell’occhio (la retina), quindi
dall’esterno non sono presenti evidenti sintomi della malattia.
I cavalli che soffrono di questa patologia non si possono mai considerare guariti del tutto a causa
della sua natura ricorrente, però può essere gestita con un’attenta cura veterinaria per preservare
il più possibile l’occhio ed evitare che si arrivi alla cecità completa. Questi animali avranno bisogno
di cure e visite veterinarie continue perciò dovrà essere ben dichiarato nell’atto di compravendita
per evitare spiacevoli inconvenienti.
SINDROME DI WOBBLER O ATASSIA SPINALE
È una malformazione delle vertebre cervicali che colpisce prevalentemente puledri maschi pesanti
e a crescita rapida. Causa una compressione del midollo spinale durante i movimenti del collo che
provoca a sua volta deficit neurologici soprattutto a carico degli arti posteriori. Il termine atassia
indica il sintomo di questa sindrome, quindi disturbo della coordinazione dei movimenti
provocato da disfunzione di strutture nervose.
I segni caratteristici o sintomi da riconoscer sono:
– oscillazione del treno posteriore, barcollamento e trascinamento degli zoccoli, incrocio
degli arti, perdita di equilibrio,
– dolore, rigidità e zoppie intermittenti.
Nelle fasi avanzate i cavalli possono cadere a terra e mostrare difficoltà a rialzarsi. Questi segni
sono più evidenti in pendenza, sui salti e nei cambi di velocità.
I possibili trattamenti:
– Chirurgia, per eliminare la compressione del midollo spinale;
– Gestione nutrizionale, con una dieta e l’integrazione di nutrienti come la vitamina B per aiutare.
Gli animali affetti da questa sindrome non sono consigliati per svolgere attività equestri
impegnative e trekking in quanto facendo movimenti bruschi si potrebbe accentuare la
compressione del midollo spinale e peggiorare i problemi neurologici. Inoltre, non sono
considerati cavalli affidabili a causa delle frequenti perdite di equilibrio.
EMIPLEGIA LARINGEA O CORNEGGIO
Con il termine emiplegia si intende la paralisi totale o parziale di un organo. In questo caso
l’organo coinvolto è la laringe, il corneggio è quindi una malattia degenerativa dei nervi laringei
che porta a parziale paralisi dei muscoli laringei causando uno stridore durante l’inspirazione
(corneggio).
Il corneggio ha un decorso progressivo: inizialmente è udibile solo un lieve fischio, quando la
malattia progredisce è possibile sentire rantolio seguito da colpi di tosse. Il cavallo ha difficoltà a
respirare e la situazione peggiora soprattutto sotto sforzo.
Tende a colpire principalmente i cavalli atleti che compiono sforzi intensi; le cause possono essere
di natura genetica oppure conseguenze di malattie infettive o ingestione di sostanze tossiche, in
seguito ad infiammazioni.
L’esame clinico per una diagnosi definitiva comprende un’attenta ispezione e palpazione dei
muscoli circostanti la laringe, lo slap test e il test di depressione laringea. Un valido complemento
all’ esame clinico è rappresentato dall’ esame ultrasonografico, anche se gli esami collaterali
classici e tradizionali sono l’endoscopia statica e l’endoscopia dinamica.
Quest’ultima è considerata il gold standard e permette la registrazione video dei movimenti delle
cartilagini aritenoidi, delle corde vocali e l’eventuale collasso anche di altre strutture respiratorie
durante lo sforzo del cavallo.
E’ doveroso sottolineare che non esistono trattamenti assoluti, ma tutti devono essere adattati al
tipo di problema che è necessario risolvere, prevalentemente il rumore respiratorio, piuttosto che
il calo della performance, valutando sempre se c’è vera necessità di intervento per evitare
complicazioni.
Nel prossimo articolo andremo ad esaminare, la bolsaggine, il ticchio d’appoggio ed il ballo
dell’orso.
8.10.25 Cav Luigi Conforti Maitre Randonneur
Bibliografia:
Veterinary European equine meeting of the year 2008 – Recenti acquisizioni nella terapia delle
uveiti del cavallo, 2008
Aspetti clinico-patologici differenziali delle malattie neurologiche del cavallo, C. Salvadori
et al. 2007
Endoscopia dinamica delle prime vie aeree su treadmill: stato dell’arte e casistica clinica,
V. Berti 2012
Eziopatogenesi e fisiopatologia respiratoria in corso di Recurrent Airway Obstruction del
cavallo, G. sarli, 2001
Come trattare il ticchio d’appoggio, P. Pageat, 2007
Un modello di approccio ai disturbi comportamentali del cavallo, Daniel S. Mills, 2001
Considerazione del medico veterinario Matteo Villa.
Cav. Luigi Conforti

